Cgil Camusso sistema previdenziale sostenibile finanziariamente

Il 12 settembre è una data importante, per l’appuntamento fissato tra sindacati e Governo, per quanto riguarda le modifiche da apportare al sistema previdenziale attuale, modifiche che sono state al centro dell’attenzione anche durante la pausa estiva con dichiarazioni, affermazioni, dibattiti sia da parte di esponenti politici che sindacali, in particolar modo dalla Cgil, la cui leader, Susanna Camusso, ha affermato apertamente senza mezzi termini che il sistema previdenziale attualmente è sostenibile finanziariamente ed è in linea con gli altri paesi europei mentre dal lato sociale non regge affatto e conclude con una presa di decisione ferma e irrevocabile: o il Governo risponde alle modifiche o c sarà una mobilitazione generale!

CAMUSSO AFFERMA CHE IL TEMA PREVIDENZIALE è SOSTENIBILE
SUSANNA CAMUSSO

Così Susanna Camusso, leader della Cgil:Si deve trovare una soluzione perché non c’è prospettiva previdenziale per i giovani, perché non si può vivere nella forbice tra imprese che hanno bisogno di innovare e contemporaneamente vedono allungarsi l’età. Perché non ci può essere l’idea che se uno va a lavorare, come a tanti è successo e succede, a 14-15 anni poi deve avere la prospettiva di arrivare fino a 70 anni. Perché non può essere che se un lavoratore, per ragioni spesso non dipendenti dalla sua volontà, è passato dal pubblico al privato, deve ripagarsi i contributi per poter andare in pensione. E che si consideri che le donne non hanno sistematicamente un doppio lavoro e quindi una condizione differente’ – ‘Sono molti i temi di una legge assolutamente sbagliata e ingiusta che va cambiata anche perché non si può mantenere in fibrillazione una sistema come quello previdenziale. Bisogna dare delle certezze’.

Ha poi aggiunto spiegando: ‘II primo problema è che bisognerebbe avere politiche che creino lavoro per i giovani, che ne stabilizzino il lavoro e che garantiscano salari e condizioni dignitose. Perché la previdenza è sempre lo specchio del mercato del lavoro. Poi c’è il tema dell’ordinamento previdenziale che si è costruito nel nostro paese. E’ un ordinamento fatto in nome dei giovani, e che in realtà, con un sistema contributivo puro porterà i giovani in pensione oltre 70 anni, con tassi di sostituzione assolutamente bassi. Così sarà impossibile avere una società coesa.’

Ha proseguito infine sottolineando il problema previdenziale: ‘Sul versante più strettamente previdenziale bisogna correggere a fondo un sistema contributivo così rigido da sembrare puramente assicurativo. In realtà, il nostro è sistema previdenziale, di welfare, che deve quindi garantire dei tassi di solidarietà e di redistribuzione. Cioè bisogna costruire meccanismi che coprano tutti coloro che sono entrati molto tardi e in condizioni precarie nel mercato del lavoro. Dobbiamo immaginare un meccanismo che valorizzi le carriere costruite in questo modo e fin da subito immaginare percorsi di solidarietà generale che coprano, ad esempio, i buchi contributivi’.

Infine ha concluso: ‘Tutto questo, però, dicono che ha un costo molto alto. Ma non è vero. Ogni volta che si è messo in atto un taglio sui diritti delle persone, in questo caso sul sistema previdenziale, si è tirato in ballo il tema della sostenibilità economica. In realtà, e lo confermano i più seri istituti di studio italiani ed europei, il sistema previdenziale in Italia non costa più che negli altri paesi europei, ed è più che sostenibile dal punto di vista finanziario. Adesso, e in prospettiva, il tema è che non regge dal punto di vista sociale’.

Fonte: PensioniBlog

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