Opzione Donna incertezze proroga non per tutte lavoratrici?

Il regime sperimentale Opzione Donna è una categoria delle più penalizzate dalla riforma previdenziale, e l’ennesima  delusione l’hanno avuta nell’ultimo giro di boa tra Governo e sindacati dove in sostanza di Opzione Donna non si è nemmeno parlato, anni e anni di attese, errori burocratici delle istituzioni, mancata ufficialità per rimanere sempre al palo, in attesa di una proroga che non sembra nemmeno all’orizzonte in quanto l’incertezza della proroga e non per tutte le lavoratrici è stata sottolineata in una nota dell’Inca, il Patronato della Cgil, intitolata ‘Forte incertezza per la proroga’.

IL DRAMMA DELLA CATEGORIA OPZIONE DONNA
OPZIONE DONNA

Nella nota dell’Inca, Patronato della Cgil, si legge:il sottosegretario all’economia,  Tommaso Nannicini, in una recente dichiarazione, ha chiarito la posizione i vincoli del Governo sull’Opzione Donna precisando che l’esecutivo prevede di fare ricorso alle risorse già stanziate per favorire l’ingresso di un contingente  di lavoratrici‘, ma con nessuna intenzione di estendere la platea oltre l’esaurimento dei fondi già destinati, la cui motivazione sono i ‘rilevanti costi di ingresso per l’accesso’, anche perché, pur considerando i possibili risparmi che si otterrebbero on futuro, gli organismi di controllo europei non avvallerebbero una simile eventualità; pertanto seppur virtuosa la misura non risulterebbe replicabile in futuro’; ciò significa chiaramente e ingiustamente che se proroga ci sarà, sarà per un numero limitato di lavoratrici.

Chi si aspettava una novità dalla riforma previdenziale erano le lavoratrici del regime sperimentale Opzione Donna, con 35 anni di contribuzione e il 30% di taglio sul vitalizio pensionistico, escluse dall’ultima proroga perché la loro data di nascita rientrava negli ultimi tre mesi del 1957, per le autonome il 1958, speranze deluse, a quanto pare, poiché non tutte le lavoratrici saranno comprese nella proroga, se ci sarà una ulteriore proroga, al regime sperimentale Opzione Donna come quanto descritto nella nota dell’Inca, Patronato Cgil, non solo si deve aspettare ulteriormente, più di quanto si sia aspettato finora, che l’esecutivo faccia ricorso alle risorse già stanziate, ma esiste anche la possibilità di essere sottoposti al giogo degli organismi di controllo europei!

Fonte: IlSussidiario

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