Damiano risponde critiche Boeri su Riforma Pensioni Lavoro

Clima incandescente per quanto riguarda gli ultimi provvedimenti sul tema riforma pensioni presi nell’accordo tra Governo e sindacati, dibattiti televisivi, note e comunicati di diversi personaggi sia politici che sindacali si intrecciano a favore o contro secondo le proprie ideologie e opinioni, fra questi Tito Boeri, presidente dell’Inps ha espresso dure critiche verso il Governo, affermando che : ‘..fa poco per i giovani, il grosso delle risorse lo investe sulle pensioni e sull’età immediatamente precedente.’; ma le repliche a questa affermazione critica sono arrivate immediatamente sia da Davide Baruffi, deputato Pd che siede in Commissione Lavoro, che da Cesare Damiano, Presidente Commissione Lavoro alla Camera che ha contestato il giudizio negativo del Presidente dell’Inps.

CONTRATTACCO DI DAMIANO A BOERI
CESARE DAMIANO

Damiano risponde alle critiche di Boeri sulla riforma pensioni, in particolare sulla pensione anticipata, spiegando e chiarendo: ‘E’ giusto ricordare a Boeri che, purtroppo, l’Ufficio Parlamentare di Bilancio ha esaminato le proposte di riforma delle pensioni (la 857 del 2013 firmata Damiano-Gnecchi e quella quasi fotocopia del Presidente dell’INPS dell’anno scorso) giudicandole entrambe troppo onerose per il Bilancio dello Stato’; proseguendo: ‘Quella di Boeri,  non è molto diversa dalla proposta del Governo. Mentre la 857 prevedeva un anticipo della pensione di 4 anni con una penalizzazione del 2% all’anno, quella del Presidente dell’INPS di soli 3 anni con il 3% annuo di penalizzazione’ – ‘Questa volta l’INPS deve prendere atto dei conti fatti da altri, come noi siamo spesso costretti a subire i conti fatti dall’INPS e dalla Ragioneria, anche quando riteniamo che siano sbagliati”. Varrebbe la pena di aprire un serio confronto su un tema che sta diventando molto delicato e che ha a vedere con l’equità sociale’.

Ma non solo sulla pensione anticipata, Tito Boeri,  ha attaccato il Governo, ma anche sul mondo del lavoro e i giovani dichiarando: ‘Un Paese che smette di investire sui giovani è un Paese che non ha grandi prospettive di crescita.‘, a questo proposito Cesare Damiano risponde: ‘Io sto con Renzi quando in Europa dice basta con l’austerità, agiamo sugli investimenti e sulle tutele, e mi si e’ allargato il cuore quando Obama ha detto le stesse cose. Il punto è che non vedo ancora un’impronta forte negli indirizzi di Governo ‘.  ‘L’Europa rischia ora di metterci i bastoni tra le ruote? Io sono per la disobbedienza’ – ‘Basta considerare l’Italia un Paese sorvegliato speciale. Noi stiamo nei parametri, col rapporto deficit-Pil al 2,3%, mentre Francia e Spagna sono al di sopra. Se ci deve essere una procedura di infrazione, si cominci quindi da chi in regola non è’. Sulla legge di bilancio, Damiano ha osservato che “dopo un dibattito estivo che sembrava dovesse privilegiare l’allocazione delle risorse solo sugli investimenti, si è poi affermata una visione nella quale un pilastro della legge è la crescita e l’altro è il welfare”. ‘Adesso’ ha aggiunto e concluso Damiano, ‘si tratta di capire che farà l’Europa’.

Fonte: knews

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