Finalmente, dopo le battaglie portate avanti dal Comitato Opzione Donna ha avuto fine l’odissea di queste lavoratrici, incluse le nate nell’ultimo trimestre 1958, è stata dura ma ce l’hanno fatta unendo i loro sforzi con Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera, e non solo, che ha lottato in questo ultimo anno per richiedere la proroga al regime sperimentale Opzione Donna; è la vittoria di donne che hanno saputo con tenacia e determinazione difendere i propri diritti, un chiaro esempio di come l’unione fa la forza e si vince ogni ostacolo; è stato approvato l’emendamento riformulato dal relatore alla Legge di Bilancio, includendo anche le nate dell’ultimo trimestre 1958 (ultimo trimestre 1957 le lavoratrici autonome o con contribuzione mista) do Opzione Donna.
Per chi è valida la norma?
E’ valida per le lavoratrici dipendenti al raggiungimento di 57 anni e 7 mesi di età e per le autonome al raggiungimento di 58 anni e 7 mesi di età entro il 31 luglio 2016 (i 7 mesi sono necessari per neutralizzare gli effetti della speranza di vita Istat) a condizione di rispettare il requisito contributivo di 35 anni.
Nella relazione dell’emendamento si legge: ‘A conferma del principio della cristallizzazione del diritto, la decorrenza della pensione – si legge nella relazione all’emendamento – potrà avvenire in qualunque momento successivo alla prima decorrenza utile ovvero almeno 12 (18 per le lavoratrici autonome) mesi dopo la maturazione del requisito anagrafico e contributivo’
Le spese complessive necessarie ammontano: 18,3 milioni nel 2017, 4,2 milioni nel 2018, 87,5 milioni nel 2019. Non è passata, invece, la proposta sostenuta dalla Lega Nord che punta a prorogare il regime sperimentale sino al 2018.
Cesare Damiano non ha saputo nascondere la propria soddisfazione per questa vittoria che nell’emendamento includeva le escluse nate nell’ultimo trimestre 1958, aspettata da lunghi anni dal Comitato Opzione Donna, una attesa che ha avuto una soluzione grazie alle forze delle lavoratrici impegnate nel difendere ciò che era nel loro diritto.
Fonte: PensioniOggi