Cgil Camusso contraria sottolinea limiti quota41 precoci Ape generale

Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, in una foto del 15 gennaio 2014. ANSA/TONY VECE
Susanna Camusso, segretario generale della Cgil,

Il bilancio del sindacato Cgil sulle pensioni da una parte è positivo, dall’altra negativo su alcuni punti che non incontrano il favore dell’intesa siglata al tavolo del confronto con il Governo, la leader del sindacato, Susanna Camusso, è decisamente contraria al capitolo sui lavoratori precoci, in rapporto all’anzianità Quota41, come contraria è sull’Ape generale, l’aver siglato l’accordo, su alcuni punti, è ben lontano dagli obiettivi che si era prefissato il sindacato.

Il parere positivo della Cgil:L’unificazione della no tax area, l’aumento e l’estensione della platea delle quattordicesime, legate alla storia contributiva. È questo – aggiungono dalla Cgil – un risultato necessario, dopo anni di non rivalutazione delle pensioni che deve trovare il suo completamento in un sistema stabile di rivalutazione. Così come sono positive le soluzioni individuate sulle ricongiunzioni contributive, l’eliminazione strutturale delle penalizzazioni sulle pensioni di anzianità, il cambiamento della legge sui lavori usuranti per renderla fruibile, insieme alla cancellazione della finestra mobile e dell’attesa di vita’.

Quota41: a Cgil favorevole nell’introduzione dei 41 anni di contributi ha comunque sottolineato i limiti imposti ai lavoratori precoci in riferimento all’anzianità, in quanto: ‘è certamente lontano dall’obiettivo che ci eravamo proposti, e soprattutto distante dalle aspettative suscitate. Infatti pur avendo determinato un’area di lavori gravosi ampia, ancora tanta strada serve fare per affermare che i 41 anni sono sufficienti per il riconoscimento della pensione anticipata’ e riferendosi allìApe, la Cgil afferma: ‘Il riferimento legato all’Ape sociale, (come più volte detto un ‘super-ammortizzatore’ per affrontare alcune emergenze), è stato però reso molto labile dall’introduzione dei due vincoli (36 anni di contributi e 6 anni di consecutività), che diminuiscono di molto, a nostro avviso, la platea potenziale. Nel dibattito parlamentare abbiamo chiesto di ridurne i vincoli”.

Ape generale: Susanna Camusso, dall’inizio contraria a questa forma di flessibilità sul lavoro ribadisce il suo concetto: ‘pur introdotta in via sperimentale e su cui ribadiamo la nostra contrarietà, invece continua ad avere le caratteristiche di uno strumento finanziario che scarica sui pensionandi le sbagliate rigidità del sistema’, e sulla fase due riafferma: ‘riaffermiamo che i titoli sono utili e necessari per ricostruire una prospettiva previdenziale per i giovani e i lavoratori discontinui a partire dalla pensione di garanzia”. Un intervento sulla previdenza che non affronti il futuro rischia di rendere instabile il sistema. In coerenza con la piattaforma unitaria di Cgil, Cisl, Uil e l’obiettivo di modificare la Legge Fornero, infine, la Cgil “impegna tutte le sue strutture ad una campagna di assemblee che oltre ad informare sul verbale di sintesi, articoli il giudizio e costruisca le condizioni di prosecuzione della vertenza anche in relazione alla flessibilità in uscita“‘.

Susanna Camusso inoltre ribadisce il fatto che bisogna trovare un equilibrio dal punto di vista previdenziale per i giovani e quindi consentire l’uscita anticipata a chi ha superato i 62 anni eliminando una volta per tutte la spada di Damocle della speranza di vita: ‘II primo problema è che bisognerebbe avere politiche che creino lavoro per i giovani, che ne stabilizzino il lavoro e che garantiscano salari e condizioni dignitose. Perché la previdenza è sempre lo specchio del mercato del lavoro. Poi c’è il tema dell’ordinamento previdenziale che si è costruito nel nostro paese. E’ un ordinamento fatto in nome dei giovani, e che in realtà, con un sistema contributivo puro porterà i giovani in pensione oltre 70 anni, con tassi di sostituzione assolutamente bassi. Così sarà impossibile avere una società coesa’.

Fonte: PensioniOggi

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