News pensioni tra contraddizioni e confusioni chi resterà fuori?

Contraddizioni e confusioni sempre più complicate da capire ma una realtà si evince dall’interpretazione delle varie voci che si susseguono sul tema previdenziale: chi ne resterà fuori? quali categorie saranno penalizzate considerando le novità che vengono da Tommaso Nannicini, consulente economico del premier Renzi, e Pier Paolo Padoan, ministro dell’Economia, il primo parla che le modifiche ci saranno ma saranno attuate in due tempi, il primo tempo con l’introduzione del prestito pensionistico e il cumulo e altre misure che contemplano taglio imposte e interventi su quota41, che saranno introdotte a ottobre nella legge di stabilità 2017, mentre in secondo tempo provvedimenti strutturali per un sistema maggiormente flessibile che saranno immessi in primavera 2017; mentre il secondo parla di budget non all’altezza delle necessità richieste per attuare tali modifiche, in pratica sottolinea la mancanza di risorse finanziarie per attuare questa storia infinita della riforma previdenziale; tra queste contraddizioni e confusioni  di voci ufficiali quale categoria di lavoratori sarà penalizzata restando fuori mancando queste risorse finanziarie?

Tommaso Nannicini porta avanti il progetto Ape, prestito pensionistico, che non modifica affatto la legge Fornero 2011 riguardo l’età anagrafica, rimanendo inalterata l’età dei 67 anni, per accedere alla pensione ma consentirà al lavoratore di accedervi con un prestito previdenziale che sarà penalizzato tra l’1 al 5% per ogni anno di anticipo, tale penalizzazione coprirà sia il costo del prestito che la garanzia assicurativa premorienza, Nannicini ha dichiarato che per i: ‘Lavoratori meritevoli di tutela e con pensioni basse’  detrazioni fiscali e di compensazione stopperanno le penalizzazioni.

Il caos tra contraddizioni e confusioni sul tema previdenziale
TOMMASO NANNICINI

Tommaso Nannicini ha riconosciuto che non tutti i lavori sono eguali e per tale motivo sarà modificato la struttura di adeguamento automatico della soglia di età per accedere alla pensione alla speranza di vita, inoltre ha affermato che potrebbe esserci: ‘Una revisione più strutturale del sistema contributivo, per un corretto equilibrio nel rapporto fra generazioni’, come i lavoratori che hanno iniziato il lavoro dopo il 1995 potranno utilizzare una maggiore flessibilità avendo un sistema contributivo puro, infine Nannicini affronta un altro punto: ‘Misure di solidarietà interne al sistema previdenziale che aiutino le carriere discontinue a colmare alcuni vuoti contributivi’; insomma punti cardine per modificare e alleviare alcune categorie che soffrono in base alle regole inique della legge Fornero 2011; ma la domanda che ci si pone è questa: quali categorie saranno penalizzate per favorirne altre? 

Di contro si ha però un Pier Paolo Padoan che ribadisce il concetto dei numeri, il budget non contempla risorse finanziarie atte ad agevolare tutte le categorie che richiedono una soluzione, in effetti nell’ultimo approfondimento al tavolo permanente al Ministero del Lavoro, tra Esecutivo e sindacati si è discusso di cifre, per l’Esecutivo si parla di stanziare circa 1,5 miliardo di euro mentre per i sindacati ne servirebbero 2,5, e qui stanno le contraddizioni e le confusioni che mettono nel caos e nell’incertezza il lavoratore che desidera entrare in pensione, quindi, a parer nostro, oggi si hanno solo dichiarazioni avventate almeno fino al 12 settembre quando si avrà l’incontro decisivo per  pensionati e pensionandi, fino ad allora inutile fare congetture di sorta in base a delle dichiarazioni rilasciate a totale beneficio del cittadino al fine ultimo per cogliere assensi e voti per il referendum costituzionale che si terrà ad ottobre.

Fonte: Businessonline-Urbanpost

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