Governo no soldi no giustizia sociale no equità e finiamola una buona volta!

Il tema principale al centro dell’attenzione è la previdenza con quel che ne consegue, nodi da sciogliere a destra e a sinistra, il problema sta che per il Governo no soldi, no giustizia sociale, no equità, il Governo attuale, come del resto quelli precedenti, non ha nessun interesse per la base portante, colonna dell’economia nazionale, e cioè i cittadini, cittadini che pagano le tasse, che lavorano onestamente, che chiedono i loro diritti siano salvaguardati, che esista una parità, una uguaglianza fra le varie categorie e che non siano suddivise come si vede attualmente in categorie di serie A e quelle di serie Z, il Governo no soldi insiste nel ribadire le famose mancanze di risorse finanziarie per aggiustare quelle pezze su alcune categorie di lavoratori, una scusa del tutto assurda sapendo bene che ci sono  modi per recuperarle, Governo no giustizia sociale per quanto riguarda i provvedimenti fatti per alcuni e per altri ancora in alto mare e non si sa bene il motivo per il quale (vedi categoria quindicenni legge Amato 1992 e altre categorie), Governo no equità riguardanti le sperequazioni abissali che si osservano su alcune pensioni da nababbi confrontate con pensioni da fame da far montare in rabbia ogni qualvolta che si fanno i confronti; ma dove sta la giustizia, la democrazia, il saper governare civilmente una nazione?

Ora si ha la frenesia di fare in fretta, aggiustando e rappezzando alla meglio quel che si può rappezzare in vista del referendum costituzionale per acchiappare voti, consensi e fiducia, elementi persi e sacrificati a valori quali: business, multinazionali, banche; probabilmente il Governi Renzi con i suoi rappresentanti pensano che il cittadino abbia l’anello ancora al naso e beva per oro colato tutto ciò che si legge nelle testate giornalistiche, no, signori del Governo, il cittadino non beve più le vostre panzane e storielle costruite ad arte per riprendere ciò che avete perso strada facendo con i vostri intrallazzi, con la schiavitù impostaci dall’Unione Europea, il cittadino si è svegliato e non potete accontentarlo con il goal domenicali o infrasettimanali perché ha fame di giustizia sociale ed equità e rifiuta di avere gli occhi foderati di prosciutto garantito da voi!

ITALIA SENZA GIUSTIZIA DEMOCRAZIA LIBERTA'
Governo manovratore

Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera, insiste sul fatto che alcune modifiche con l’aggiunta di recuperare le famose risorse finanziarie si devono fare, prima del referendum costituzionale, affermando:  ‘Uno stock di risorse sulla previdenza e’ stabilito che lo metteremo, bisogna che lavoriamo perche’ questo stock possa consentirci di intervenire su quello che vogliamo’. Questa affermazione del ministro Poletti fatta nel faccia a faccia con Susanna Camusso alla Summer School di Lavoro Welfare a Rimini, rappresenta un elemento essenziale per un buon esito del confronto in corso tra Governo e sindacati sulle pensioni”. – “Il fattore ‘risorse’ e’ infatti decisivo per mettere in atto alcune correzioni che vadano nella direzione di una maggiore giustizia sociale: 1) cumulo gratuito dei contributi; 2) flessibilità previdenziale a costo zero per disoccupati, precoci, addetti ai lavori usuranti e invalidi; 3) blocco definitivo delle penalizzazioni che, altrimenti, riprenderebbero nel 2018; 4) blocco dell’aspettativa di vita per i lavori usuranti; 5) equiparazione completa della no tax area dei pensionati a quella del lavoro dipendente; 6) incremento della quattordicesima per i pensionati incapienti; 7) revisione, per i giovani che andranno in pensione con il solo sistema contributivo, del vincolo dell’accesso all’assegno previdenziale a 63 anni a condizione che abbiano un assegno 2,8 volte il minimo.

Questi interventi di correzione hanno un costo: e’ dunque indispensabile stanziare uno “stock” di risorse; il secondo fattore e’ il tempo: l’accordo con il sindacato va fatto a settembre, molto prima del referendum’.

Sette punti fondamentali che Damiano sottolinea con grande forza ma troverà un impatto resistente da parte del Governo che come al solito rovescerà la responsabilità alla Ragioneria idi Stato che a sua volta precluderà ogni via di uscita con la solita frase ‘mancanza di risorse finanziarie’, e il cittadino chiede: ma i miliardi risparmiati dalla iniqua legge Fornero 2011 sulle spalle dei lavoratori e pensionati onesti dove vanno a finire? in quali casse se non quelle statali? sembra si faccia il giochetto delle tre carte con questo denaro, sembra denaro fantasma e invece iun governo che si rispetto dovrebbe dare giustificazioni dove vanno a finire le tasse pagate dai contribuenti! dovrebbe rendere conto al loro datore di lavoro, i cittadini, come sono impiegati quei denari decurtati da tasse, redditi di lavoro e pensioni, il datore di lavoro, i cittadini, pagano profumatamente i loro dipendenti statali, i parlamentari, di conseguenza si sappia dove finisce quel fiume di denaro, in quali tasche, in quali priorità, in quali canali oscuri che il cittadino non deve sapere?

Ariella Gibellato

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