Giustizia sociale non ha lo stesso valore Referendum per Governo

Quando si parla o si scrive di giustizia sociale appare un quadro disastroso in Italia, povertà, disoccupazione, sperequazione che dipingono una situazione non di giustizia sociale ma di ingiustizia sociale e per il Governo non ha lo stesso valore come lo si da al referendum costituzionale, due discorsi diversi ma della stessa medaglia perché strettamente collegati, da una parte il popolo con le sue esigenze, diritti e bisogni, dall’altro la volontà di personaggi politici di governare e di conseguenza affrontare temi che fino ad ora sono stati affrontati malamente, come il tema previdenziale, solo ultimamente si sono fatti passi avanti con proposte per la riforma previdenziale  con una certa urgenza, ma perché si doveva raccogliere assensi e consensi per il referendum, una raccolta che ha quasi il sapore del ricatto se vogliamo andare fino in fondo; Cesare Damiano sottolinea con un intervento molto duro questa differenza, giustizia sociale non può, non deve, essere messa seconda ad un referendum, perchè si tratta di salvaguardare i bisogni, i diritti di esseri umani e per quanto sia importante un referendum non lo sarà mai quanto la giustizia sociale!

GIUSTIZIA SOCIALE HA VALENZA MINORE DEL REFERENDUM PER IL GOVERNO
PRIMA GIUSTIZIA SOCIALE POI REFERENDUM!

Così Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera:Se solo una parte della passione e dell’enfasi che la politica mette su Referendum costituzionale, Italicum e data della consultazione fosse dirottata sulla questione sociale, avremmo la certezza di poter risolvere qualche ingiustizia in più e di avere qualche povero in meno. Nessuno mette in discussione il valore della riforma della Costituzione e del suo legame con la legge elettorale, sulla quale stanno disquisendo insigni giuristi e politici, ma non vorremmo che si sottovalutasse l’impatto, ben maggiore, che lavoro, povertà e previdenza potrebbero avere sull’esito del Referendum’ – ‘Non si tratta  in questo caso, di una platea più o meno ristretta di esperti, ma di milioni di cittadini che vivono, oggi, la percezione dell’ingiustizia sociale. Per questo attribuiamo un valore decisivo all’esito del confronto tra Governo e sindacati e insistiamo sui contenuti che, oltre ai temi essenziali della flessibilità e dell’incremento della quattordicesima ai pensionati, devono anche risolvere l’ottava salvaguardia degli esodati e Opzione Donna’.  – Circa la tempistica, non abbiamo dubbi sul fatto che il Referendum si debba tenere dopo l’approvazione della legge di Bilancio alla Camera: se le soluzioni sui temi sociali dovessero risultare insufficienti, molti cittadini si sentirebbero autorizzati a votare no al Referendum’.

La giustizia sociale non ha lo stesso valore del Referendum per il Governo, questa verità fa parte dell’incapacità dei nostro parlamentari pagati profumatamente dal popolo italiano, una incapacità nel capire che se un cittadino è scontento delle istituzioni, di chi lo governa, saprà al momento giusto ribellarsi con l’unica arma non cruenta ma efficace: il voto! ma l’incapacità di questo Governo non sta solo nel non capire una verità sotto gli occhi di tutti ma anche dare una importanza ad un referendum che deve essere messo in coda ai diritti dei cittadini, per quanto sia importante non lo sarà mai quanto la giustizia sociale che viene invocata da molto tempo, dal popolo, ma che rimane inascoltata!

Precedente Brexit destabilizza pensioni italiane alternative utili Successivo Problemi sociali guidano scelte politiche del cittadino