Le premesse per le modifiche da attuare, sia sulla proroga del regime sperimentale Opzione Donna che sull’Ottava salvaguardia relativa ai lavoratori esodati esclusi dalle precedenti sette, ci sono tutte e la prossima settimana sarà quella decisiva, forse, per queste due categorie di lavoratori e lavoratrici che aspettano da lungo tempo una soluzione definitiva e conclusiva che ponga fine a questo stillicidio infinito; sul tema previdenziale spiccano gli emendamenti suddetti, proposti dalla Commissione Lavoro, insieme ad altri, alla Camera, ma probabilmente la data del 23 novembre non sarà sufficiente per la quantità degli emendamenti da vagliare e slitterà a data da destinarsi, ma la Camera avrà risposte positive sulle modifiche di Opzione Donna e Ottava Salvaguardia?
Il passato insegna non dare mai nulla per scontato in quanto si è è potuto constatare che sia per Opzione Donna che per l’Ottava Salvaguardia, nonostante il pressing di queste due categorie di lavoratori sul Governo per ottenere dei risultati positivi non sono state sufficienti, a distanza di anni sono ancora in attesa di risposte affermative ma è possibile che ormai siamo agli sgoccioli e una definizione conclusiva ai due problemi si dovrebbe avere senza più indugio o altro ingiustificato ritardo.
Secondo il calendario della Camera la discussione in Commissione Bilancio alla Camera dovrebbe concludersi entro il 22 novembre in modo da consegnare il testo all’Aula dal 23 Novembre. Ma molto probabilmente, data la complessità del lavoro, ci sarà uno slittamento di qualche giorno.
Si vedrà nel proseguo se ci saranno risposte positive per le modifiche Opzione Donna e l’Ottava Salvaguardia, attualmente si avanzano ipotesi e nient’altro in quanto la decisione finale spetta alla Commissione Bilancio che dovrà esaminare una quantità non indifferente di emendamenti per poi proseguire l’iter burocratico se avrà risposte positive e arrivare finalmente alla conclusione, non ci resta che armarci di pazienza ed attendere i tempi imposti prima di gridare vittoria su questi due fronti.
Fonte: PensioniOggi