Pensioni Ape erogata 12 mesi senza tredicesima Manovra senza tasse

Per chi opterà di accedere al prestito pensionistico, Ape volontaria e social, si vedrà sfumare la tredicesima, come spiegato dal Governo, per la durata dell’anticipo stesso, la ragione per cui viene adottata questa misura è da ricercarsi nel non aggravare i conteggi dei rimborsi, però dal canto suo il premier Renzi promette che nella manovra non vi sarà nessuna tassa, tanto meno sugli affitti brevi di Airbnb, insomma con una mano taglia e con l’altra offre, nessuna regala niente a nessuno, come abitudine del Governo!

APE NON CONTEMPLA TREDICESIMA PERO' NIENTE TASSE PROMETTE RENZI
CON APE NO TREDICESIMA MA CON ESSA SI RESTITUISCE IL DEBITO

Facciamo alcuni calcoli per essere più precisi: a fronte di una pensione certificata mensile netta di 1.286 euro (16.718 annui dato che le rate di pensione sono 13) si potrà ricevere per un anticipo di tre anni fino a 1.093 euro al mese (l’85% della rata mensile). Questa somma verrà però corrisposta per 12 mensilità, quindi il prestito annuo sarà di 13.116 euro (quindi il 78,45% della pensione annua certificata dall’Inps). Su questo prestito si pagherà il 4,7% sulla rata di pensione per ogni anno di anticipo. Di fatto, come si legge nell’esempio contenuto nelle tavole messe a punto dal team guidato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini – a fronte di un prestito netto nel triennio di 13.116 euro si restituiscono in 20 anni, con rate di 208 euro per 13 mesi l’anno (considerando i benefici delle detrazioni), 54.080 euro; da qui cosa si evince? che il prestito pensionistico non contempla la tredicesima mensilità però nel rimborso la contempla eccome e la detrazione sul vitalizio pensionistico non è proprio da sottovalutare.

La decisione di mettere un limite alla richiesta di prestito e di non prevedere la tredicesima (che peraltro non è prevista neanche nell’Ape social nè nella Naspi) – spiegano dal team del sottosegretario alla presidenza del Consiglio – ‘è stata dovuta alla necessità di non far salire troppo la rata da pagare una volta in pensione’. “Avremmo voluto tenere più basso il premio assicurativo – hanno spiegato – ma per farlo avremmo dovuto ridurre la durata del prestito, magari a 10 anni. E a questo punto sarebbe salita troppo la rata di restituzione“. Dal Governo ricordano che le mensilità sono 12 ‘perché si tratta di un prestito e non di una pensione” e che il prestito è comunque vantaggioso rispetto a quelli di mercato dato che il 50% dell’assicurazione e il 50% degli interessi sono a carico dello Stato.’; girandola come vogliono lor signori la ragione se la prendono anche se non l’hanno, comunque una cosa positiva c’è senza dubbio, l’Ape ossia il prestito pensionistico è facoltà del lavoratore se accettarlo o meno, quindi sta solo alla volontà di ogni singolo se entrare in pensiona anticipata a questa condizioni, a onor del vero, altamente disdicevoli e poco rassicuranti per un futuro pensionistico, guardando la rata da restituire per 13 mesi e non per 12 questo debito contratto con l’Inps.

Fonte: Repubblica

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