Renzi Boeri Nannicini rappezzano sistema previdenziale?

Manca poco più di un mese al via della nuova legge di stabilità e il premier Renzi ricalca sul tema previdenziale affermando che bisogna dare più soldi ai pensionati con vitalizi minimi dichiarando, in una intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno: ‘In passato con gli interventi sulle pensioni si levavano soldi ai pensionati, noi invece facciamo l’opposto, vogliamo darne di più”- aggiungendo:  ‘ho detto che quest’anno ci sarà un intervento di aiuto a chi prende poco di pensione e che questo intervento sarà nella legge di stabilità 2017″. Questo, ha spiegato, “significa che metteremo più denari in tasca a chi di pensione prende poco, una sorta di quattordicesima per chi sta sotto una certa soglia di pensione’; certamente una mossa politica ragionata adatta ad un personaggio mediatico quale è il premier Renzi e ne beneficeranno i pensionati con un vitalizio minimo, ma il premier non si ferma solo alla quattordicesima ma si parla anche di aumentare la no tax a redditi superiori dai 12 a 13 mila euro; una voce che si fa sentire ultimamente, sull’argomento pensioni, per recuperare quella fiducia così abilmente persa negli anni precedenti, come si evince dai sondaggi attuali, e che tenta in tutti i modi di recuperare in vista del referendum costituzionale.

Voci politiche per sistema previdenziale
TITO BOERI MATTEO RENZI

Tito Boeri, presidente dell’Inps, nell’intervista di Presadiretta su Rai3, dal canto suo sottolinea il principio di equità che esige il sistema pensionistico dichiarando: ‘Il problema vero che noi abbiamo oggi in Italia è quello dell’equità e non quello della sostenibilità finanziaria del nostro sistema pensionistico’ e senza mezzi termini spiega aggiungendo: ‘Ci sono delle persone che oggi hanno dei trattamenti pensionistici, o hanno dei vitalizi, come nel caso dei politici, che sono del tutto ingiustificati alla luce dei contributi che hanno versato in passato. Abbiamo concesso per tanti anni questo trattamento privilegiato a queste persone.’ e a questo punto che il Presidente dell’Inps si pone una domanda:   ‘Per chi ha degli importi molto elevati di prestazioni, non è il caso di chiedere loro un contributo che potrebbe in qualche modo rendere, alleggerire i conti previdenziali? Ci permetterebbe di fare qualche operazione di redistribuzione, per esempio andare ad aiutare quelle persone che sono in quella fascia di età prima della pensione che sono in condizione di povertà, oppure potremmo concedere maggiore flessibilità in uscita verso il sistema pensionistico. Ecco sono tutte operazioni che si possono fare in questo ambito. Legare contributi e prestazioni, questo è il vero problema di fondo’;  Tito Boeri prosegue nella sua idea di tagliare pensioni d’oro e vitalizi faraonici di parlamentari, consiglieri e sindacalisti ma questa sua voce rimane inascoltata come sempre quando si tratta di toccare gli introiti della ‘casta’, e la sua sola voce non basta per cambiare questo stato di cose se non è accompagnata da un coro unanime!

Tommaso Nannicini,  intervistato da Presadiretta, sostenitore a tutto campo per l’Ape, prestito pensionistico, dichiara, fornendo anche delle cifre: ‘L’anticipo pensionistico non costerà nulla ai disoccupati o ai lavoratori in condizioni disagiate, mentre oscillerà tra i 50 e i 60 euro al mese per 20 anni per chi percepisce una pensione di 1.000 euro e lo chiederà per un anno’ –  ‘Se un pensionato ha 1.000 euro al mese ed è meritevole di tutela è disoccupato senza ammortizzatori sociali, fa lavori rischiosi, pesanti, faticosi, è in condizioni soggettive di bisogno perché magari ha a casa un disabile da assistere, in tutti questi casi il costo è zero. Per chi lavora, un anno di anticipo gli costerà una cifra da 50 a 60 euro al mese per 20 anni mentre tre anni di anticipo costeranno dai 150 a 200 euro al mese’, proseguendo il sottosegretario alla Presidenza afferma: ”non si rischia niente, non ci sono garanzie che richiede l’Ape. Non si rischia l’auto, non si rischia l’immobile, gli eredi non rischiano di vedere qualcosa che ricade sulla pensione di reversibilità perché tutto sarà coperto da un’assicurazione’.

Nannicini
TOMMASO NANNICINI

Continua e concludendo: ‘Gli interessi e l’assicurazione saranno pagati da chi richiede l’Ape non ci sono rischi reali, ma ci sono costi finanziari. Poi ci sarà una platea importante di agevolati che riceveranno un bonus fiscale e questo coprirà non solo gli interessi e l’assicurazione, ma anche il capitale anticipato se sei particolarmente meritevole di tutela, in condizioni di bisogno e hai un reddito basso’ – ‘Ci sarà un intervento anche sui redditi da pensione. In particolare sui redditi da pensioni basse. Parliamo dei redditi da pensione sotto i 1.000 euro. Ci sarà un aiuto, agganciandosi prevedibilmente all’istituto della 14esima, un bonus che è legato ai contributi versati, si arriva fino a 400 euro‘.

Tre diversi voci che tentano di rappezzare la disastrata struttura previdenziale, che tentano di spiegare ai lavoratori e ai pensionati i vantaggi derivanti dall’Ape ma non spiegano che è un debito imposto per ottenere una flessibilità in uscita, un debito gravato  su denaro proprio versato in tanti anni di contributi, un debito che si trascinerà per anni e anni decurtando il vitalizio pensionistico, e quando si prende 1000 euro mensili anche 50-60 euro incidono sul bilancio familiare, dare denaro a chi ha ne ha meno è cosa giusta e buona, ma i signori di Palazzo Chigi non lo facciano passare come una elargizione da padre amorevole ma bensì come un ricatto: vuoi andare in pensione? accordato se opti per il prestito pensionistico e lo avrai sul groppone per 15-20 anni in base agli anni in anticipo e al reddito che hai! Ecco l’amara verità nascosta ma chi ha occhi per leggere e orecchie per sentire questa amara verità l’ha recepita e chi ha la necessità di entrare in pensione prima dovrà sottostare a questa miserabile ricatto! e senza dimenticare che tutto quanto viene attuato per modificare il sistema previdenziale, viene fatto perché siamo già in clima elettorale per il referendum costituzionale, quindi i politici renziani e Renzi stesso hanno tutto l’interesse di calare le brache nel rivedere il sistema previdenziale, ottima occasione per cogliere consensi e fiducia persi lungo il loro percorso disinteressato e assenteista nei riguardi delle categorie, colonne portanti dell’economia italiana, e cioè: lavoratori e pensionati!

Fonte: IlMessaggero

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2 commenti su “Renzi Boeri Nannicini rappezzano sistema previdenziale?

    • in Vaticano? e perché mai in Vaticano? questa me la dovresti spiegare però… mentre a casa posso anche capirlo anche se forse è l’unico che si batte contro privilegi e vitalizi d’oro! cordiali saluti, Ariella

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