Poletti riforma pensioni aiuta ripresa lavoro giovanile?

La sigla del verbale di sintesi tra Governo e sindacati riguardante la riforma pensionistica aiuterebbe la ripresa del lavoro giovanile? è quanto afferma Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, a margine di un convegno a Bologna, dichiarando: ‘Abbiamo un grande problema su questo versante qualche risultato lo stiamo raccogliendo ma è molto difficile, perché se non c’è un decollo forte dell’economia non si creano nuovi posti di lavoro’ aggiungendo, secondo ‘con gli interventi che stiamo facendo sul versante pensionistico e previdenziale potremo promuovere un po’ di ricambio. Infatti è del tutto evidente che la legge Fornero alzando seccamente di 6-7 anni l’età di pensionamento ha creato una barriera in più». Quindi, ha detto il ministro, «da una parte la crisi, dall’altra le regole sulle pensioni hanno effettivamente reso più difficile per i nostri giovani avere delle opportunità’ ed insiste Poletti su questo punto: ‘dobbiamo lavorare con grande costanza per produrre le condizioni per far sì che i giovani possano esprimere le loro competenze e capacità e per fare in modo che abbiano le opportunità che meritano’.

RIFORMA PREVIDENZIALE AGEVOLA RIPRESA LAVOROGIOVANILE
GIULIANO POLETTI

Sembra la scoperta dell’acqua calda, che i giovani italiani siano in una situazione di precariato lo si sa da parecchi anni e il mondo del lavoro attualmente, come ieri, non presenta di certo un futuro appetibile per chi voglia formarsi una famiglia, infatti moltissimi giovani optano per l’estero, come dimostrano i dati della Fondazione Migrantes, vedi il nostro post: http://verosimilmenteveroblog.altervista.org/italia-addio-aumento-migrazione-giovanile-verso-certo-dallincerto/; ora si fanno dichiarazioni in tal senso, quasi non si sapesse prima che l’esodo giovanile fosse una trovata pubblicitaria dell’ultima ora, come del resto l’esodo dei pensionati all’estero, ma si sa in Italia si chiudono le stalle quando i buoi sono ormai scappati da un pezzo!

Troppe lungaggini nelle decisioni, troppo assenteismo delle istituzioni, hanno portato una decrescita economica, uno squallore di povertà, dall’Istat un rapporto sulla povertà in Italia relativa al 2015: i dati mostrano che il 6,1 per cento delle famiglie residenti in Italia si trova in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni e 598 mila persone (il numero più alto dal 2005 ad oggi): il 7,6 per cento della popolazione residente; quindi di cosa parliamo? di catastrofe economica che non accenna a diminuire anzi in continua crescita, schiavi non solo di  risorse finanziarie mancanti ma anche della schiavitù che ci ostiniamo ad avere con l’Ue a cui sottostare, soggiogati a un carro di regole scritte e non scritte mentre la ‘casta’ intoccabile continua ad essere esente da ogni possibile ritocco a privilegi e vitalizi faraonici, e si parla ancora di giustizia ed equità?

La legge Fornero 2011 ha innalzato l’età pensionabile e fa introitare alle casse statali ben 80 miliardi di euro spalmati fino al 2020-21 quindi diventa intoccabile ad ogni costo, ovvio che il lavoro giovanile ne avrebbe sofferto, che il mondo del lavoro si sia bloccato, che l’economia italiana abbia avuto un brusco arresto non avendo più il potere d’acquisto, si sa bene che le colonne che reggono l’economia sono i lavoratori, i pensionati e non certamente la casta con i loro benefici, privilegi e vitalizi faraonici che depredano le casse statali a piene mani mentre ai pensionati minimi si da una pillola di 400-500 euro quale quattordicesima per ovviare ad una ingiustizia sociale e quale viatico per recuperare voti per il prossimo referendum costituzionale; probabile che i nostri governanti parrucconi pensano che i cittadini italiani abbiano ancora l’anello al naso e i giochi politici che si fanno non li capiscano!

Poletti dichiara che la riforma pensione aiuterebbe la ripresa del lavoro giovanile? ciò che aiuterebbe la ripresa del lavoro giovanile sarebbe una politica imperniata sulla giustizia,  sull’equità, riducendo costi e aumentando investimenti nel mondo del lavoro, nella scuola, nella formazione, ciò che gioverebbe bloccare l’esodo della gioventù italiana all’estero sarebbe che parecchi vetusti anziani, posti nella camera dei bottoni, lasciassero spazio a innovazioni, a idee giovani e promettenti, ad una generazione che ha voglia di fare, di costruire, di creare e produrre con tecnologie avanzate e non certamente con la riforma pensioni che può e deve essere fatta ma con parametri diversi da quelli esistenti.

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