Esodati Appello Vertici Inps VII Salvaguardia chiusura contabilità relativa

Come sempre diamo voce a chi vuole far sentire il grido di dolore e disperazione a chi proprio non vuole ascoltare, la categoria degli esodati, lavoratori senza un reddito e lontani dai requisiti richiesto per entrare in pensione, si sta battendo per ottenere quei diritti, quella dignità così calpestata dal Governo; oggi postiamo un APPELLO AI VERTICI DELL’INPS PER UNA SOLLECITA CHIUSURA DELLA SETTIMA SALVAGUARDIA E DELLA CONTABILITA’ DELLE SETTE SALVAGUARDIE, diramato da Francesco Fiore sulla pagina Facebook, affinchè questo grido si allarghi e diventi un urlo talmente forte da far tremare le stanze di Montecitorio; verrà indetto un presidio per sollecitare una pronta risposta dai vertici in questione ed eventualmente denunciare chi si è macchierà del reato di omissione d’ufficio, non rispondendo a questo Appello della Rete Comitati Esodati di Roma.

APPELLO AI VERTICI DELL’INPS PER UNA SOLLECITA CHIUSURA DELLA SETTIMA SALVAGUARDIA E DELLA CONTABILITA’ DELLE SETTE SALVAGUARDIE
Al Presidente dell’INPS Prof. Tito BOERI
Al Direttore Generale dell’INPS dott. Massimo Cioffi
Al Direttore Centrale Pensioni dott. Antonello Crudo
E, per conoscenza
Al Presidente della Commissione di Vigilanza sugli Enti Previdenziali
Al Ministro del Lavoro On. Giuliano POLETTI
A distanza di 4 mesi esatti dalla chiusura dei termini della presentazione delle istanze per beneficiare della salvaguardia pensionistica (1° marzo 2016) prevista dalla Legge di Stabilità 2016 (settima salvaguardia) restano in attesa della dovuta risposta decine di migliaia di “esodati” non salvaguardati.
La “Rete dei Comitati degli Esodati” ritiene la circostanza inaccettabile perché, di fatto, rendendosi palese l’incapacità dell’INPS di attingere a dati che NON può non avere in relazione alla definizione delle varie posizioni personali dei richiedenti salvaguardia, condanna migliaia di persone, e le loro famiglie, ad ulteriori e pesanti mesi di attesa nell’ansia e nell’incertezza sul loro futuro.

Rete Comitato Esodati appello ai vertici Inps per VII salvaguardia
Esodati

In particolare oltre il 90% dei 6.300 soggetti mobilitati beneficiari del provvedimento di cui alla lettera a), comma 265, L. 208/2015 non riescono da 120 giorni ad avere alcuna notizia sull’iter e sullo stato di verifica della loro domanda di salvaguardia ne’ i loro rappresentanti riescono ad ottenere notizie certe dai responsabili della Direzione Centrale Pensioni.
Una allarmante situazione non più sostenibile che sta provocando 2 gravi problemi che denunciamo con determinazione:
– La condanna, di fatto, di migliaia di ex lavoratori, e delle loro famiglie, ad ulteriori mesi (oltre ai quasi 5 anni patiti dall’entrata in vigore della manovra sulle pensioni del 2011) di angosciante attesa nella totale incertezza del loro futuro;

– L’impossibilità di chiudere sollecitamente la Conferenza dei Servizi aperta il 23.6.16 volta ad accertare i risparmi derivanti dai sette provvedimenti di salvaguardia necessari per dare doveroso avvio ad un ottavo provvedimento per gli oltre 34.000 “esodati” esclusi. Circostanza che impedisce a Governo e Parlamento di approvare sollecitamente il DDL A.C. 3893 recentemente depositato alla Camera dei Deputati meglio noto come “Ottava Salvaguardia” che chiuderebbe la vergognosa pagina degli “esodati”.
La Rete dei Comitati degli Esodati a nome dei 13 Comitati affiliati e di tutti gli “esodati” da essi rappresentati ritiene tale situazione inaccettabile nella consapevolezza che l’INPS è titolare di precisi e completi archivi sia della situazione anagrafico-contributiva dei soggetti potenziali beneficiari dei provvedimenti di salvaguardia, sia della accertabile situazione di crisi delle aziende interessate (essendo l’INPS stessa quantomeno creditrice, nei confronti di tali aziende, dei contributi previdenziali dei lavoratori interessati): archivi e dati che avrebbero dovuto consentire all’Istituto di dare rapide e sollecite risposte in relazione alle istanze presentate.
La “Rete dei Comitati degli Esodati” chiede pertanto con fermezza :
1) Che l’INPS proceda nel più breve tempo possibile a chiudere l’istruttoria delle istanze della settima salvaguardia (in particolare quelle relative alla categoria dei mobilitati cessati da aziende fallite e/o ammesse a procedure concorsuali sopra menzionate) provvedendo rapidamente all’invio delle lettere di certificazione a tutti gli aventi diritto;
2) Che l’INPS provveda celermente alla conseguente chiusura della contabilità dei sette provvedimenti di salvaguardia diffondendo quanto prima il definitivo e completo Report sulla loro contabilità tale da consentire la chiusura della Conferenza di Servizi in atto,
3) Che il Ministero del Lavoro e la Commissione in indirizzo sollecitino l’Istituto ad adempiere celermente ai propri compiti istituzionali provvedendo alle attente verifiche ed ai provvedimenti conseguenti alla grave situazione denunciata.
La Rete dei Comitati degli Esodati si riserva ogni altra iniziativa, in tutte le sedi, per salvaguardare il diritto degli “esodati” interessati dalla grave situazione di ritardo nella comunicazione delle “lettere di salvaguardia”, e degli oltre 34.000 esclusi dal VII° provvedimento di deroga.
Rete dei Comitati degli Esodati Roma 1° Luglio 2016
Portavoce: Francesco Fiore Mail retecomitatiesodati@tiscali.it

Fonte: FrancescoFiore

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