Cgil Susanna Camusso cambia registro Voucher Art.18 pensarci prima?

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Fa notizia le dichiarazioni di Susanna Camusso, leader dell Cgil, annunciate davanti a milioni di telespettatori, nella trasmissione Rep Tv, un cambio di registro notevole sia per i Voucher che per l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, il primo inaccettabile per il pagamento del proprio lavoro, il secondo uno schiaffo in piena faccia ai lavoratori, quando furono messi in essere il sindacato dormiva? pensarci prima e battersi, lottare, manifestare che ciò accadesse non  non era meglio che chiedere oggi dei referendum per il responso popolare,spendendo  denaro dei contribuenti? In Italia è abitudine malsana ormai chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati da un pezzo e il fatto che Susanna Camusso polemizzi con Tito Boeri, presidente Inps, fa sorridere, non è con la polemica che si risolvono le situazioni incresciose ma con azioni reali, con manifestazioni ad oltranza quando vengono calpestati i diritti dei lavoratori o Susanna Camusso ha dimenticato la funzione del sindacato che deve essere in opposizione a leggi ingiuste ed inique promulgate dal Governo?

Riportiamo le sue dichiarazione con un articolo di Repubblica, Economia & Finanza: ‘“Valuteremo le ragioni della Corte costituzionale, quando avremo le motivazioni. E siamo molto curiosi di vederle: siamo convinti che i nostri quesiti fossero coerenti con le norme. Resta che il referendum non è l’unico modo possibile” per cambiare le cose “e anzi noi continueremo a cercare di cambiare la legge sui licenziamenti illegittimi, anche valutando il ricorso in sede europea”. Così la segretaria della Cgil, Susanna Camusso, durante il videoforum di Repubblica.it condotto da Massimo Giannini, all’indomani delle decisioni della Consulta sui referendum richiesti dal sindacato di Corso d’Italia, forte di oltre 3 milioni di firme. Una diretta dalla quale chiude al governo sui voucher e tira dritto per la loro abolizione: “I correttivi non basterebbero, vanno eliminati”.

I giudici della Corte costituzionale hanno ammesso due dei tre quesiti proposti dalla Cgil, in particolare sull’abolizione dei voucher e sulla responsabilità in solido tra appaltatori e appaltanti, ma hanno rigettato quello sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, modificato più volte in tempi recenti. Una posizione davanti alla quale Camusso spiega senza mezzi termini: “La nostra battaglia continua, e non è ideologica. Se uno fa un licenziamento illegittimo, quella illegittimità va sanzionata. La Corte non si è pronunciata sul merito della legge: il suo è un giudizio procedurale, non sul merito”.

Camusso ha chiesto ufficialmente al governo di fissare la data del voto referendario e ha respinto al mittente le accuse dei ‘complottisti’ che pensano che la Cgil sia arrivata a porre ‘male’ il quesito sull’articolo 18, proprio per non farlo diventare una materia di voto che avrebbe potenzialmente spaccato la sinistra. Una idea rigettata: “Abbiamo costruito una proposta di legge, una Carta dei diritti che riscrive anche le norme sul licenziamento, e abbiamo cercato di perseguire quell’obiettivo attraverso i referendum: è stato tutto molto lineare”.

Sulla tematica dei voucher, la leader ha spiegato che l’obiettivo del sindacato è “regolamentare il lavoro occasionale in modo che sia un rapporto di lavoro. E invece l’attuale strumento dei voucher non risponde al fatto che c’è un rapporto di lavoro”. Anche di fronte alle ipotesi di correttivi del governo, dunque, “noi diciamo che questo strumento è costruito male, malato. Non si può più correggere. Ci vuole un altro modo per regolamentare il lavoro occasionale: deve essere un rapporto lavoro, con contribuzione previdenziale che garantisca un futuro e l’intermediazione del pubblico”. In sostanza, anche se il governo correggesse lo strumento – come ha promesso – per la Cgil non sarebbe abbastanza.

Sui buoni lavoro, negli ultimi giorni ha fatto rumore la polemica con l’Inps di Tito Boeri, che ha notato in un’intervista a Repubblica come la stessa Cgil abbia utilizzato i voucher. Camusso ha risposto che sono stati utilizzati “soltanto per dei pensionati“, mentre il problema nel mondo del lavoro è che “i voucher vengono utilizzati per creare nuovi precari”. Al presidente dell’Inps, Camusso ha poi lanciato una stoccata: “Quando gli sono stati chiesti i dati sui voicher disse che c’erano problema di privacy, come fa ad avere i nostri dati? A questo punto vorrei sapere se Cisl e Uil hanno lo stesso problema. Avrei preferito non usare i voucher, potevamo ricercare altre soluzioni”, ha comunque riconosciuto.

Tra i temi sul tavolo, anche i numeri emersi dalla serie di inchieste sulla “Italia degli imboscati“. Secondo Camusso, per combattere il fenomeno serve una “ripresa della contrattazione del Pubblico impiego”. Quanto alla vicenda diAlitalia, attaccata dal ministro Carlo Calenda che chiede di non far pagare ai lavoratori colpe di altri, la sindacalista si è detta “molto preoccupata” ma ha riconosciuto che ci sono state responsabilità “per il modo in cui si è mosso il governo, ad esempio nella politica per gli aeroporti”. Camusso ha puntato il dito contro “l’assenza di un piano industriale, mentre la costante è la richiesta di tagli e ridimensionamento dell’azienda”.

Parlando genericamente del governo Gentiloni, infine, Camusso ha accusato la mancanza di discontinuità rispetto all’esecutivo Renzi: “Finora prevale la fotocopia ma siccome siamo inguaribili ottimisti chiederemo di continuare il confronto sulle pensioni. Piglieremo noi l’iniziativa”.

Fonte: Repubblica

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