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Interessante studio effettuato dalla Uil, e recentemente pubblicato, dove sono state analizzati tutti i risparmi, fatti lungo gli anni precedenti, sul sistema previdenziale, risparmi gravati su pensionati e pensionandi, secondo il sindacato quindi le risorse finanziarie sono esistenti per il pacchetto pensioni che ora sembra essere messo in pericolo secondo gli ultimi dati dell’Istat che ha confermato crescita zero e Pil fermo, innescando inoltre polemiche e discussioni all’interno del Governo sulle priorità da prendere in esame per settembre prossimo: crescita e investimenti o modifiche alla legge Fornero 2011? Domenico Proietti, segretario federale della Uil, ha dichiarato: ‘La prossima Legge di Stabilità deve sostenere in maniera forte la ripresa della nostra economia.‘ – ‘Ciò può avvenire attraverso un intervento a sostegno delle pensioni in essere, il rinnovo dei contratti a cominciare da quelli pubblici, ed eliminando tutte le ingiustizie del sistema previdenziale. In particolare, vanno affrontati i temi dei lavori usuranti, dei lavoratori precoci, delle ricongiunzioni onerose e introducendo una reale flessibilità di accesso all’età pensionistica. Sull’insieme di questi argomenti nelle scorse settimane si è fatto un lavoro utile nel confronto fra governo e sindacati che adesso richiede scelte coerenti e coraggiose’.

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Per esemplificare il discorso si riporta uno stralcio dell’articolo apparso su Pensioni Oggi, scritto dalal redazione: Secondo la Uil, che nei giorni scorsi ha pubblicato uno studio ad hoc sulla questione, i Governi che si sono susseguiti in questi anni hanno fatto cassa sul sistema previdenziale a scapito di pensionati e pensionandi. Secondo quanto indicato nell’ultimo Def, con i vari interventi succedutesi dal 2004 ad oggi, si stima che a regime, nel 2050, lo Stato possa risparmiare complessivamente oltre 900 miliardi di Euro. Ma ciò non basta considerando che altre risorse stanziate per interventi in ambito previdenziale continuano ad essere distratte per scopi diversi da quelli stabiliti dalla legge. È il caso del Fondo dei lavori usuranti, istituito nel 2007, e del Fondo a sostegno delle politiche sociali e familiari per le lavoratrici, istituito nel 2010, a seguito dell’innalzamento dell’età delle donne a 65 anni nel settore pubblico.’
‘Secondo un’elaborazione prudenziale, la UIL ha calcolato che del Fondo dei lavori usuranti è rimasto inutilizzato quasi un miliardo di euro, esattamente 987 milioni di euro. Per quanto riguarda, poi, il Fondo a sostegno delle politiche familiari, dal 2010 a oggi, sono stati postati 2.632 milioni di euro. Sommando tali risorse, si avrebbero 3.619 milioni di euro. Almeno questa cifra potrebbe essere destinata alla reintroduzione di una flessibilità per tutti, a partire dai 62 anni. Una parte di questi soldi, però, è già stata indirizzata verso altre poste. Numeri numeri alla mano la Uil ricorda che dai 283 milioni di euro ( stanziati e non utilizzati per il 2009 ed il 2010 ) , vanno sommati 714,6 milioni di euro che nel 2015 e nel 2016 non sono stati utilizzati o sono confluiti a coprire altre poste di bilancio, per un totale di 98  milioni di euro. Già questo dato parziale è stimato per difetto , ma non solo. Il totale dei risparmi è sicuramente superiore poiché non è disponibile il dato di spesa e i relativi risparmi per gli anni che vanno dal 2011 al 2014.’

Conclude l’articolo di Pensioni Oggi esplorando anche sulle pensioni anticipate e sul Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale e la sua destinazione: ‘Le eccessive rigidità della normativa hanno, comunque, limitato molto l’accesso alla pensione. Infatti , per l’anno 2011 sono state presentate 11.124 domande di pensione anticipata per lavori usuranti , di cui solo 3.089 accolte . Per quanto riguarda il 2015 e il 2016 l’ INPS nel Rapporto Annuale 2014 ha stimato gli oneri per il pagamento dei trattamenti derivanti dalla normativa sui lavoratori usuranti pari a 24,6 milioni di euro nel 2015 e 26,8 milioni di e uro nel 2016. Discorso simile anche per il Fondo strategico per il Paese a sostegno dell’economia reale, destinato a sostenere politiche sociali e familiari, in particolare quelle inerenti la non autosufficienza e le esigenze di conciliazione tra vita lavorativa e familiare delle lavoratrici previsto dal decreto legge 78/2010. Nel fondo si sono accantonati ben 2,6 miliardi di euro frutto dei risparmi prodotti dall’innalzamento dell’età pensionabile a 65 anni per le lavoratrici del pubblico impiego nel 2011. Risorse però che sinora non sono state utilizzate per gli scopi preposti dalla normativa del 2010’.

Questi risparmi stimati secondo lo studio effettuato dal sindacato Uil danno un quadro relativamente reale di miliardi di euro che il Governo introita e introiterà nelle proprie casse, il fatto è che sono detratti da cause che chiedono una soluzione da tempo e non vengono messe in essere come sopra descritto per la categoria degli usuranti, senza contare che gli Esodati come Opzione Donna hanno un Fondo sul quale attingere ma ciò che si evidenzia è che il popolo dei pensionati e pensionandi è il solito bancomat dove il Governo affonda le mani per destinare fondi per priorità diverse dal sistema previdenziale che dovrebbe salvaguardare una platea di categorie in attesa di soluzioni che non arrivano, in attesa da anni, e forse dovranno aspettare ancora il 2017 per vedere una luce al fondo del tunnel per il proprio pensionamento.

Fonte: PensioniOggi

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