Strano ma vero, la Ragioneria di Stato nel suo XVII rapporto sull’andamento di medio e lungo periodo della struttura previdenziale certifica che dall’anno 2018 l’aggiornamento delle pensioni all’aspettativa di vita si potrebbe rilevare meno intenso se non bloccarsi del tutto; in effetti i tecnici della Ragioneria di Stato affermano scrivendo: ‘A tale ultimo riguardo si evidenzia che a seguito dell’accertata diminuzione della speranza di vita per l’anno 2015 difficilmente l’adeguamento decorrente dall’anno 2019 potrà rispettare quanto previsto dal citato scenario demografico Istat centrale (base 2011)’.
Per quale motivo si ha questo presunto o blocco secondo la Ragioneria di Stato? per un semplice fatto, grazie alla povertà il cittadino si cura di meno per l’allargarsi della crisi economica e la conseguenza nefasta quale conseguenza alla non prevenzione, come si rileva dai dati Istat, ha dato modo alla Ragioneria di Stato a tale conclusione; nel 2015 l’aspettativa di vita delle donne era 84,7 mentre per gli uomini l’80,1 di anni, nel 2014 il rapporto era di 80,3 per gli uomini e per le donne di 85 anni, dati sconcertanti dovuti proprio alla mancanza di possibilità di prevenire e curarsi; ovviamente questi dati si riflettono anche nel tema previdenziale, collegandosi alla speranza di vita; da sottolineare gli effetti deleteri della povertà che per i meno abbienti si risolve nel non prevenire e nel non curarsi!
Nel 2011 si presupponeva un aumento di 5 anni partendo dal 1 ° gennaio 2019, questo adeguamento avrebbe dato modo ai requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia a scattare agli attuali 66 anni e 7 mesi a 67 anni, da quanto si riporta però questo adeguamento accuserebbe uno stop se non ci sarà una variante alla tendenza che si è rilevata attualmente ma non si canti vittoria poiché il Ministero dell’Economia a fine 2017, fisserà l’adeguamento con un decreto che attribuirà al biennio 2019-2021; per maggior informazione postiamo tabella alle due ipotesi elaborate dalla Ragioneria di Stato rilevata da Pensioni Oggi per una chiarificazione maggiore relative ai due accessi diversi alla pensione.
Fonte: Messaggero-PensioniOggi