Matteo Salvini prestito pensionistico riprova con referendum?

La riforma previdenziale continua ad essere nell’occhio del mirino ed un suo punto che accende polemiche e dibattito è il prestito pensionistico o Ape, un meccanismo che permetterebbe al lavoratore di entrare in pensionamento anticipato di almeno 3 anni scegliendo, essendo una sua facoltà, un prestito, restituendolo con rate d’ammortamento per vent’anni, con un taglio sul vitalizio che può arrivare sino al 15%, in base all’importo, dove non sono previste penalizzazioni; su questo punto anche Matteo Salvini, leader della Lega Nord, non è d’accordo come si può ben capire da un suo post su Facebook di circa 3 mesi fa: ‘Vuoi andare in pensione a 63, 64 o 65 anni. Secondo il governo Renzi devi sottoscrivere un prestito (magari con Banca Etruria?) da restituire con gli interessi entro vent’anni.Cioè, fatemi capire: se non vuoi morire sul posto di lavoro e chiedi il diritto di riavere indietro i tuoi contributi, che tu hai versato per una vita allo Stato italiano (ladro), devi pure pagare???E i sindacati li ascoltano pure… Governo di BUFFONI, il vostro tempo è finito.’ e in questi ultimi giorni si ripropone di chiedere l’opinione dei cittadini con un referendum, ma ancora si sa bene se per abrogare la legge Fornero 2011 con una seconda richiesta oppure per contestare il prestito pensionistico con la voce popolare.

Salvini propone referendum per abrogazione Ape?
Matteo Salvini

In una recente trasmissione ‘DiMartedì’ il leader di Lega Nord ha rimarcato il suo pensiero, esprimendo con violenza e parole durissime la proposta del Governo per il prestito pensionistico, affermando che il Governo Renzi ‘truffa‘ il lavoratore con una proposta del genere,  in quanto inaccettabile il richiedere un prestito di denaro dopo 35 anni di contributi versati  ‘ingrassando le solite banche‘, un gioco perverso, una soluzione  che il Governo mette in atto per salvaguardare i conti pubblici a discapito di lavoratori e pensionati, Matteo Salvini inoltre non si è fatto scrupolo di addossare all’Ue la responsabilità di aver portato queste soluzioni inammissibili in Italia.

La Consulta ha detto no al referendum per l’abrogazione della Legge Fornero a gennaio 2015, infatti è stata considerata inammissibile perché:  ‘l’art. 75 della Costituzione dice che non è ammesso il referendum per leggi tributarie e di bilancio e tra la tenuta dei conti dello Stato e la riforma delle pensioni c’è un nesso, reso più stringente dai vincoli sul pareggio di bilancio previsti in Costituzione, da quando l’art.81 della Carta è stato modificato‘; attualmente non si sa bene se Matteo Salvini vuole riprovare a riproporre il referendum per l’abrogazione della suddetta Legge o in alternativa per il prestito pensionistico proposto e in esame per essere approfondito nel prossimo incontro,  21 settembre, tra Governo e sindacati, i quali non hanno certamente la simpatia del leader del Carroccio che li vede legati al carro governativo;  Salvini se proporrà il referendum sul prestito pensionistico, e secondo quanto ha dichiarato ai suoi leghisti a Pontida: ‘Su questo la Lega  è pronta a raccogliere le firme per promuovere un referendum“, intende chiedere il consenso popolare su un punto cardine della riforma previdenziale.

Fonte: Urbanpost

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