In un paese civile, che si definisce tale, l’Istat ha presentato un ‘Rapporto sulla povertà in Italia’, in una audizione alla Camera dinnanzi alle commissioni Lavoro e Affari Sociali del 14 marzo scorso per il ddl povertà, dati che fanno rabbrividire e vergognare di essere in un paese che si dichiara all’avanguardia, che si dichiara democratico, che si dichiara progressista ma alla fine è da eguagliare a quelli del Terzo Mondo, ben 1 milione e 470 mila famiglie italiane sono in stretta miseria e comprendono 4 milioni e 102 mila persone per una percentuale di 6,8% dell’intera popolazione italiana; 1 milione e 470 famiglie italiane che vivono di espedienti per sopravvivere alla stretta miseria che li affligge e si pensa in questo preciso momento a parlamentari che percepiscono stipendi da nababbi, parlamentari pagati dal popolo italiano al fine di dare benessere, giustizia e libertà, ma questi valori come vengono interpretati da questi sedentari parrucconi inefficienti e inabili che non hanno il minimo pudore verso questi 1 milione e 470 mila famiglie ridotte nella stretta miseria?
Il dato che fa riflettere è che la percentuale del 16,4% di queste famiglia hanno più di tre bambini, in quali condizioni vivono queste creature senza mezzi di sussistenza? Attualmente le famiglie cercano di aggregarsi per tagliare costi su alimentazione, affitti e bollette, quindi con anziani o figli adulti disoccupati che non riescono a trovare una via d’uscita con il lavoro, una situazione indicibile di sofferenza e mancata privacy quindi una limitazione alla libertà individuale, non sono le mere cifre che devono far scuotete le coscienze ma le cause che portano a questo cifre, e alle relative conseguenze: microdelinquenza, affiliazioni ad associazioni internazionali sovversive, qualsiasi cosa possa essere remunerativi a non fa nessuna differenza se sono situazioni riprovevoli o disdicevoli, quel che conta è non morir di fame! Questa si chiama libertà?
Vogliamo sottolineare che queste 1 milione 470 mila famiglia italiane non hanno, come gli immigrati, vitto e alloggio gratis, né tablet o cellulari ultima generazione, hanno un piatto di minestra della Caritas che non butteranno mai via come si è visto fare agli immigrati, sono gli anziani di queste famiglie che si fotografano ai margini dei mercati rionali mentre raccolgano gli scarti e non abbiamo ancora visto fotografie di immigrati che raccolgano scarti di cibo per sopravvivere, questo non è razzismo, questa è l’ingiustizia della realtà quotidiana, nel constatare queste sperequazioni che inducono alla vergogna di essere cittadini italiani, come non è giustizia sapere che la presidente della Camera, Laura Boldrini (e non solo lei!), ha un emolumento annuo di 10 milioni di euro quando 1 milione e 470 mila famiglie italiane stanno soffrendo una stretta miseria, al limite della sopravvivenza.
Libertà, democrazia, uguaglianza, valori perduti nelle nebbie dei ricordi e del tempo andato, valori che stanno diventando solo optional per roboanti discorsi, ridotti a sterili parole senza concretezza quando abbiamo degli italiani che soffrono e a cui non diamo il giusto risalto nei media perché affossano ovviamente il governo in carica, cifre che devono essere nascoste e non esseri umani ai quali dare la nostra solidarietà e la nostra umanità, umanità e solidarietà che stiamo offrendo da bravi ‘buonisti’ a chi arriva sulle nostre spiagge, povero e disperato tra disperati e poveri!
Ariella Gibellato