Governo Sindacati oggi confronto 5 punti tema previdenziale

Attorno al tavolo permanente istituito dal Ministero de Lavoro, oggi si avrà il confronto tra Governo e sindacati per discutere e approfondire 5 punti importanti del tema previdenziale, ultimo incontro e confronto prima della pausa estiva, con la ferma intenzione di concludere entro settembre ed immettere nella Legge di Stabilità le eventuali modifiche approvate e controfirmate prima della gara per il referendum costituzionale, sono cinque i punti all’ordine del giorno che il Governo intende mettere sul tavolo: Ape (prestito pensionistico), quattordicesime, lavoratori precoci, ricongiunzioni non onerose, attività usuranti, punti che hanno un unico nodo per essere sciolti: le risorse finanziarie, discussione antica che affonda nella notte dei tempi, risorse finanziarie che non ci sono e un altro punto su cui non concordano Governo e sindacati sono appunto le cifre, per i sindacati per risolvere le questioni ci vorrebbero 2,5 miliardi di euro mentre il Governo frena a 1,5 miliardi di euro; all’ordine del giorno per il confronto tra Governo e sindacati sono 5 punti: Ape, precoci, quattordicesime ricongiunzioni e lavori usuranti: chi la spunterà?

Ape (prestito Pensionistico) i tecnici del Governo, capitanati da Tommaso Nannicini, consigliere economico di Renzi,  stanno studiando  questa opzione che sia ‘light’ per i disoccupati di lungo corso ma anche per gli over 63,  un anticipo che sarà finanziato con un prestito bancario assicurato  e rimborsabile in 20, gestito dall’Inps, per decidesse l’uscita anticipata con questa opzione la rata del prestito potrebbe avere il vitalizio pensionistico decurtato dal 1 al 15%, secondo l’importo, mentre le assicurazioni copriranno il rischio pre-morienza.

Gverno Sindacati oggi confronto per 5 punti tema prevdenziale
Governo Sindacati tavolo permanente

Lavoratori precoci: chi ha versato contributi prima della maggiore età, 18 anni, sono tra i 4,8 e i 3,5 milioni di lavoratori, i quali potrebbero originare ben 60-70 mila uscite anticipate annuali con 41 anni di contributi versati e bonus riconosciuto dal Governo sui versamenti precoci; per arginare questo flusso si discuterà sulle 52 settimane minimo o sulle 104 settimane, riconoscendo un bonus di 4 o 6 mesi secondo il numero dei beneficiari.

Quattordicesime:  due sono le scelte che si andranno a discutere: se estendere la quattordicesima ad una platea di pensionati che percepiscono 1.250,00 mensili o aumentare a chi già la percepisce con una pensione mensile di 750 euro,; nella prima ipotesi si aumenterebbe da 1,5 a 2,5 milioni il numero dei beneficiari e questa decisione ci potrà solo essere a settembre quando si istituirà la manovra per il 2017; il problema ormai noto: risorse finanziarie mancanti!

Ricongiunzioni non onerose:  il Governo intende cancellare gli oneri previsti per le ricongiunzioni di contributi versati ad enti diversi, in particolare il vincolo di requisito minimo di una singola gestione che attualmente impedisce la ricongiunzione gratuita, riconoscendo il calcolo complessivo anche per l’uscita anticipata e non solo per la vecchiaia.

Attività usuranti: Giuliano Poletti, Ministro  del Lavoro, ha confermato che nel pacchetto dei provvedimenti del Governo ci sarà anche la semplificazione per gli addetti ai lavori usuranti, rivedendo pure l’adeguamento automatico dei requisiti per l’aspettativa di vita; quest’ultima sarà oggetto di nella fase due della riforma guidata da Tommaso Nannicini.

Resta comunque il discorso delle risorse finanziarie alla base degli interventi che il Governo intende discutere con i sindacati,  un nodo difficile da sciogliere anche perché non si ha nessuna voglia di scioglierlo, lo dimostra il fatto che il Governo non vuole sforare oltre il tetto di 1,5 miliardi di euro mentre i sindacati hanno sottolineato che per sciogliere ogni quesito previdenziale sono necessari almeno 2,5 miliardi di euro, una ‘lieve differenza’ di 1 miliardo di euro che potrà bloccare alcuni punti e agevolare altri,  quindi ci saranno altre sperequazioni solo perché manca la volontà del Governo a recuperare le risorse finanziarie, sapendo benissimo come recuperarle, ma non intende farlo perché la ‘casta’ è intoccabile come ‘intoccabili’ sono altre priorità che non siano i questi del  tema previdenziale!

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