Governo il ricatto per flessibilità in uscita

disprezzo verso i lavoratori
ricatto emotivo

Per il Governo il tema previdenziale è solo una grana da risolvere quando e come vuole senza concedere nulla in cambio se non c’è contropartita, non ha nessuna importanza se i lavoratori hanno versato per una vita intera denaro per la contribuzione, come salvadanaio per il pensionamento meritato, non ha nessuna importanza se desiderano entrare con i versamenti effettuati in pensionamento, il Governo decide su destini di cittadini senza tenere conto assoluto dell’essere umano e dei suoi bisogni, prova ne è la proposta governativa del prestito pensionistico per chi volesse entrare in pensionamento anticipato, (flessibilità in uscita), in pratica afferma: volete andare in pensione ebbene allora vi elargiamo il prestito pensionistico e ci potete andare in tutta tranquillità! tranquillità di chi? con un debito sulle spalle dopo aver pagato una vita intera di lavoro a suon di contributi? con premi di assicurazioni gravati sulle spalle? cosa è questa forma di prepensionamento se non un ricatto bello e buono perpetrato dal Governo verso il lavoratore?

Ma finiamola una buona volta  di prenderci in giro e guardiamo la realtà dei fatti che è lampante e reale, il Governo ha già deciso perché non ha nessuna intenzione di portare avanti le proposte di legge avanzate dai vari esponenti politici, vedi Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera, o dalla piattaforma sindacale unita Cgil, Cisl e Uil, o ancora il progetto presentato da Tito Boeri, Presidente dell’Inps, certo si mostra benevolo nel concedere confronti al tavolo permanente con le parti sociali, si dimostra consenziente a qualsiasi discussione di approfondimento quale quello del 14 giugno prossimo, ma alla fine come ha affermato Nannicini, esperto bocconiano (allievo di Mario Monti?) del premier Matteo Renzi, il quale non si è fatto scrupolo nel dichiarare che si possono ascoltare tutte le proposte avanzate ma alla fine chi deciderà sarà solo ed unicamente il legislatore!

Quindi rassegniamoci che il Governo offrirà la flessibilità in uscita quale merce di scambio con il ricatto del prestito pensionistico, se vogliamo entrare in prepensionamento,  altrimenti saremo costretti, grazie alla legge Fornero 2011, lavorare fino a che non si ha un piede nella tomba, per l’innalzamento dell’età pensionabile aumentata della speranza di vita, il Governo decide con una egemonia sfrenata senza tenere conto che Previdenza e Assistenza sono due strutture completamente diverse e una non deve confondersi con l’altra in assoluta chiarezza, mentre si avrà una doppia penalizzazione: l’indebitamente per il prestito e il vitalizio pensionistico già povero di se stesso gravato dalla rata da restituire! questa sarebbe la giustizia tanto decantata, la democrazia vantata da questo Governo? privare il cittadino di un suo diritto inalienabile qual è la pensione, frutto di una vita di sacrifici e lavoro? ma quale base marcia ha questo Governo con questi intenti ricattatori?

E non solo, tutto questo gran fervore ha un altro intento, già espresso da chi scrive più e più volte nei post pubblicati,  il fervore della flessibilità in uscita che improvvisamente si fa urgente e pressante è anche perché è una pillola da far ingoiare al cittadino in vista del referendum costituzionale indetto per ottobre, quale merce migliore per ottenere consensi e fiducia persi da questo Governo strada facendo se non facendo balenare la possibilità di un prepensionamento anticipato dietro al ricatto su esposto? bisogna riflettere molto attentamente sulle mosse di questo Esecutivo che non ha nessun interesse al benessere dei cittadini, intento solo ad ottenere ma senza nulla dare, meditare su quanto sta attuando, ai danni del cittadino, e non accettare tutto per oro colato quanto annunciato da ministri e premier che hanno interessi ben diversi!

GIBELLATO ARIELLA

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