Esodati Governo terza volta tradisce categoria tagliando fondi

Non una ma ben tre volte il Governo tradisce la categoria degli lavoratori esodati tagliando i fondi per l’Ottava salvaguardia,  la terza volta arraffa il denaro del Fondo Esodati, istituito da un legislatore, per dirottarli verso gli ammortizzatori sociali in deroga per il 2016 e il Fondo sociale per l’occupazione e la formazione, quei 600 milioni di euro che servivano a finanziare l’Ottava salvaguardia per concluderla e che raccoglieva i lavoratori esclusi dalle precedente sette, quindi sono dirottati verso altre direzioni, una azione inqualificabile che sottolinea ancora una volta quanto possa essere traditore il Governo attuale verso i suoi cittadini, lavoratori e pensionati; lo mette nero su bianco l’articolo 8 del decreto fiscale approvato dal Governo e pubblicato lunedì in Gazzetta Ufficiale.

GOVERNO TAGLIA FONDI PER ESODATI
LAVORATORI ESODATI IN MANIFESTAZIONE

La relazione illustrativa al provvedimento parla chiaro: ‘[…il Fondo sociale per l’occupazione è incrementato] per un importo pari a 592,6 milioni di euro anche ai fini del finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga. Agli oneri derivanti dal predetto incremento del Fondo sociale per occupazione e formazione, pari a 592,6 mln di euro per l’anno 2016 si provvede mediante utilizzo delle accertate economie relative al medesimo anno 2016, a seguito dell’attività di monitoraggio e verifica concernente le complessive misure di salvaguardia dall’incremento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico stabilito dall’articolo 24 del DL n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214/2011 e per le quali la certificazione del diritto al beneficio è da ritenersi conclusa. Tali economie sono state accertate sulla base delle risultanze della conferenza dei servizi effettuata ai sensi dell’articolo 1 comma 235 della legge del 24 dicembre 2012, n.228. Dalla complessiva disposizione non derivano pertanto nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e la stessa ha, quindi, impatto nullo sui saldi di finanza pubblica disciplinando la destinazione di risorse comunque programmate.’

Inaccettabile e inumana questa decisione governativa verso esseri umani che non hanno un reddito da lavoro e lontani dai requisiti vigenti per entrare in pensione, esseri umani che cercano di strappare il quotidiano con le unghie e denti per sopravvivere si vedono negare i loro sacrosanti diritti da un governo che non intende sollevarli dalla loro disperazione ma cerca piuttosto di sprofondarli sempre più nella disperazione, anche Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera, parte, lancia in resta, contrario a questa decisione affrontando l’argomento con temi duri e minacciando un conflitto serio contro il Parlamento: ‘La scelta del Governo, contenuta nel Decreto fiscale, di stornare dal Fondo per i salvaguardati risorse pari a circa 592 milioni di euro per destinarle al Fondo sociale per l’occupazione, è una mossa azzardata e sbagliata. Non è in discussione il fatto che servano per finanziare gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione in deroga, ma che questa decisione sia stata presa prima ancora di rendere noto se e come l’ottava salvaguardia degli esodati, che noi pensiamo debba essere quella definitiva, verrà inserita nella legge di Bilancio’.

Prosegue e conclude: ‘Noi abbiamo chiesto di prolungare le scadenze di 36 mesi per i lavoratori in mobilità e di 24 mesi per tutti gli altri. In questo modo si coinvolgerebbero altri 25.000-30.000 lavoratori e si risolverebbe definitivamente il problema’. ‘Se così non fosse si aprirebbe un conflitto con il Governo perché sarebbe inspiegabile la scelta di sottrarre risorse al Fondo esodati senza aver prima sanato la situazione”. 

Fonte: PensioniOggi

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