Damiano Italia abbandoni austerità per teoria keynesiana ascoltando voce del popolo!

Spieghiamo, attraverso Wikipedia, cosa recita la teoria keynesiana : ‘Keynes ha spostato l’attenzione dell’economia dalla produzione di beni alla domanda, osservando come in talune circostanze la domanda aggregata è insufficiente a garantire la piena occupazione. Di qui la necessità di un intervento pubblico statale a sostegno della domanda, nella consapevolezza che altrimenti il prezzo da pagare è un’eccessiva disoccupazione e che nei periodi di crisi, quando la domanda diminuisce, è assai probabile che le reazioni degli operatori economici al calo della domanda producano le condizioni per ulteriori diminuzioni della domanda aggregata. Da qui la necessità di un intervento da parte dello Stato per incrementare la domanda globale anche in condizioni di deficit pubblico (deficit spending), che a sua volta determina un aumento dei consumi, degli investimenti e dell’occupazione.Questa teoria si oppone alle conclusioni della cosiddetta economia classica, sostenitrice invece della capacità del mercato di riequilibrare domanda e offerta grazie alla legge di Say.’; dopo aver spiegato in breve in cosa consiste la teoria keynesiana  Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera, invita Matteo Renzi, premier italiano, ad abbandonare le idee liberiste dell’Unione Europea e abbracciare la teoria keynesiana nell’abbandonare l’austerità di questi ultimi anni ascoltando la voce del popolo, vero baluardo che sorregge la nazione.

Ciò che ha resto l’Italia quello che attualmente viviamo è la strada sbagliata indicata dalle leggi di Bruxelles che hanno tenuto conto solo del business senza minimamente pensare al sociale, se non per gravarlo di tasse e balzelli, adoperandosi per le grandi multinazionali e le banche, come abbiamo scritto più volte dai nostri post, facendo delle analisi che poi alla fine si sono rivelate giuste, la Brexit ha dato uno scossone a tutta l’Europa anche se si è trattato più che altro di un contrasto tra una generazione e l’altra, l’una per mantenere integri i propri valori, tradizioni e origini, l’altro rivolta verso globalizzazione e integrazione, ognuna con ragioni diverse e valide entrambe, ma attualmente bisogna decisamente  cambiare atteggiamento verso quel ceto medio dimenticato, sottolineato più volte da Cesare Damiano che indica a Matteo Renzi il percorso da seguire, un percorso di cambiamento per lavoro, pensioni, povertà e rendere al popolo quella dignità così brutalmente strappata.

fermare austerità ed iniziare il rinnovamento
Teoria di Keynes

Così Cesare Damiano spiega in un suo intervento: ‘L’unica cosa che non si dice, a proposito di crisi dell’Europa, è che essa è figlia del liberismo politico ed economico che ha distrutto, per dirla con il filosofo francese Michel Onfray, “tutte le conquiste ottenute da due secoli di lotte sindacali e di progresso sociale”. Non abbiamo il coraggio di dirlo perché, anche la sinistra, negli ultimi trent’anni è rimasta in molti caso ipnotizzata e resa impotente dal liberismo. Persino dichiararsi sostenitori del liberale Keynes era, fino a poco tempo fa, giudicato un’eresia anche nel Partito Democratico’ , una sinistra nata nel 1861 proprio per difendere quelle categorie deboli e che mano a mano arrivata ai nostri giorni spoglia degli ideali per cui era nata!

Prosegue: ‘Ho apprezzato il discorso di Renzi alla Camera quando ha affermato di voler chiedere all’Europa ‘più crescita e meno austerita’. Gli do il mio benvenuto nel club dei keynesiani, in penuria di iscritti da parecchi decenni a questa parte’.’L’Italia può giocare un ruolo forte per far cambiare strada all’Europa e per abbandonare la scelta suicida del solo rigore di bilancio che ha alimentato populismo e demagogia. Lo dimostrano le recenti elezioni amministrative nel nostro Paese e la Brexit. Vorrei che il Premier si schierasse anche contro le politiche liberiste che hanno provocato la crisi e che pretendono di continuare a dettare legge sulle politiche dei singoli Stati. Predicare bene in Europa non vuol dire razzolare male in Italia: il Governo dimostri di voler ascoltare la voce dei più deboli risolvendo nell’immediato i problemi del lavoro, delle pensioni e della povertà e valorizzando il ruolo delle parti sociali per una loro soluzione’ – ‘In mezzo al guado non si può stare: Renzi svolti a sinistra, ascolti la sofferenza dei più deboli che hanno pagato di più nella crisi e valorizzi il ruolo delle parti sociali per trovare i giusti compromessi sui temi fondamentali del lavoro, della previdenza e della povertà‘.

Un appello accorato per rinunciare alla schiavitù di Bruxelles con leggi capestro che hanno messo in ginocchio, insieme alla legge Fornero 2011, le categorie dei lavoratori e pensionati, che hanno chiuso il mondo del lavoro negando il ricambio generazionale, che hanno innalzato l’età pensionabile a livelli da piede nella tomba, un appello accorato, fermo, deciso che dovrebbe far riflettere gli esponenti politici del Parlamento molto profondamente per un rinnovamento atto a rilanciare le sorti di un’Italia crocefissa negli ultimi anni, di una Italia non libera di se stessa ma asservita a Bruxelles, si può mantenere la coalizione con l’Europa Unita ma tenendo presente le proprie leggi, le proprie origini, le proprie tradizioni che non devono essere messe al massacro per il dio quattrino, salvaguardando il popolo, ascoltando il suo grido di dolore e sofferenza, andando incontro alle esigenze e ai diritti inalienabili che nessun Governo si dovrebbe mai permettere di calpestare!

ARIELLA GIBELLATO

Fonte: Wikipedia PensioniBlog

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