Damiano Ottava salvaguardia inaccettabile passo indietro

Il Governo deve smettere di trascinare la categoria dei lavoratori Esodati in diatribe inutili pur di non concludere definitivamente l’Ottava salvaguardia, non basta affondare le mani sul loro Fondo,  costituito da un legislatore a questo scopo, ora esclude lavoratori esodati dell’Alitalia ed ex Eutelia in mobilità, trovando ogni pretesto, ogni appiglio per non chiudere questa vergognosa situazione che si trascina da anni, sprofondando sempre più nella disperazione esseri umani che tendono ad avere una pensione per sopravvivere, il Governo si comporta da patrigno inesorabile verso questa categoria che sta soffrendo l’indicibile; ed è inaccettabile questo passo indietro come giustamente dichiara Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera, inaccettabile dopo le parole spese, la conclusione dell’Ottava Salvaguardia deve includere tutti i lavoratori esodati, nessuno escluso, come recita, al contrario, invece la bozza presentata nella legge di Bilancio.

PASSO INDIETRO GOVERNO OTTAVA SALVAGUARDIA
Ottava Salvaguardia per tutti gli esodati nessuno escluso!

Cesare Damiano e Maria Luisa Gnecchi, Presidente e capogruppo PD della Commissione Lavoro alla Camera, dichiarano: ‘Nella legge di Bilancio è positivo il fatto che sia stata inserita l’ottava salvaguardia degli esodati e che ci siano altri 27.700 lavoratori che potranno andare in pensione con le regole ante-Fornero. Questi numeri consentirebbero di risolvere conclusivamente il problema. Bisogna però che questo obiettivo non sia contraddetto dalle normative che vengono individuate: c’è un primo problema che riguarda i lavoratori in mobilità’;  ed il problema riguarda i lavoratori nel profilo mobilità, infatti, la bozza presentata dal Governo include, tra gli altri, i lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile ai sensi degli articoli 4, 11 e 24 della legge 223/1991, o ai sensi dell’articolo 3 del Dl 299/1994, a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre 2011, ovvero da aziende cessate o interessate dall’attivazione delle vigenti procedure concorsuali quali il fallimento, il concordato preventivo, la liquidazione coatta amministrativa, l’amministrazione straordinaria o l’amministrazione straordinaria speciale, previa esibizione della documentazione attestante la data di avvio della procedura concorsuale, anche in mancanza dei predetti accordi. Tali soggetti possono mantenere le regole di pensionamento previgenti alla Legge Fornero a condizione che il rapporto di lavoro risulti cessato entro il 31 dicembre 2012 e che maturino il diritto alla pensione, sempre con le regole antecedenti la normativa Fornero, entro 36 mesi dal termine dei predetti ammortizzatori sociali (indennità di mobilità ordinaria o Trattamento Speciale Edile).

I due deputati, Damiano e Gnecchi,  ricordano al Governo che esiste una legge a tale riguardo e che ora sembra dimenticata: ‘La legge esistente prevedeva l’ingresso nella mobilità entro il 31 dicembre 2014 (normativa conquistata nella settima salvaguardia): tale possibilità è stata retrocessa al 31 dicembre 2012. In questo modo si vanifica l’accesso alla salvaguardia ai lavoratori collocati in mobilità dopo il 2012 e comunque entro il 31 dicembre 2014. Vengono escluse aziende come Alitalia ed ex Eutelia e molte altre imprese che hanno stipulato accordi entro il 31 dicembre 2011. Un passo indietro inaccettabile che rende inesigibile l’obiettivo del pensionamento previsto a parole dall’ottava salvaguardia (27.700 lavoratori salvaguardati). La norma va corretta’.

Giocare con i destini di lavoratori e pensionati, per il Governo attuale, è un fatto del tutto abituale e spregevole ma certamente la  Rete dei Comitati degli Esodati intende dimostrare che i lavoratori, anche se giunti allo stremo delle loro forze, continueranno a lottare contro questi soprusi nei loro confronti, contro questa negazione di diritti sacrosanti, calpestati senza vergogna, contro questi continui voltagabbana che costringono questi lavoratori ad una vita  senza via di scampo se non entreranno in pensionamento; il Governo, a parole, dichiara giustizia ed equità per tutti ma, a quanto pare, non sa esattamente il significato di questi due valori, sono solo optional elettorali e mediatici per i beoti che ci credono!

Fonte: pensioniOggi

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