Damiano pensioni lavoro povertà

C’è una profonda riflessione, dopo le amministrative, sulla scelta per decidere di cambiare la direzione del Partito Democratico e Cesare Damiano la delinea in tre punti fondamentali, iniziando proprio da quel sociale che è stato accantonato dal Governo e ha determinato la sua sconfitta, il tema previdenziale al centro di infuocate discussioni ma che sono rimaste tali senza concretezza alcuna, dimenticando giustizia ed equità che dovrebbero essere al primo posto per un Governo che ha a cuore i propri cittadini, Cesare Damiano ha posto di fronte una piattaforma formata da tre punti cardinali: pensioni, lavoro e povertà, tre argomenti che potranno, forse se attuati a riattivare quella fiducia nei cittadini persa lungo un percorso di inettitudine e assenteismo dall’Esecutivo.

il cambiamento del Pd ha tre punti chiavi...
CESARE DAMIANO

Pensioni: Damiano solleva due punti: la delibera per una ottava salvaguardia per gli esodati, lavoratori senza reddito e lontani dai requisiti vigenti per la pensione, rimasti esclusi dalle sette precedenti; l’uscita anticipata (flessibilità in uscita) e senza penalizzazione per le categorie più deboli quali: precoci, disoccupati, invalidi,  addetti ai lavoratori usuranti; il presidente Commissione Lavoro alla Camera si sta battendo senza tregua affinché l’Esecutivo dia il via libera entro fine anno per essere immessa nella Legge di Stabilità 2017, anche se poi la decisione finale spetta al legislatore.

Lavoro: si impone una limitazione al’utilizzazione dei voucher  e incentivare con strumenti appositi l’assunzione a tempo indeterminato per sbloccare il mondo del lavoro e dare una opportunità alla generazione giovane di avere un futuro.

Povertà: il dibattito è ora alla Camera ma il nocciolo della questione è: Previdenza e Assistenza devono essere due cose distinte e separata, ma deve essere incluso un sostegno per chi è alle soglie oltre la povertà e questo impegno si può portare avanti solo con il progetto Boeri che prevede il taglio a vitalizi con il sistema contributivo su pensioni conteggiate con il sistema retributivo.

Punti fondamentali che devono essere messi a fuoco prima del referendum costituzionale e qui possiamo sempre dire per acquisire quella fiducia ormai persa verso un partito che doveva essere dalla parte dei lavoratori e delle categorie più deboli mentre si è visto che sostiene, senza alcuna vergogna, multinazionali, banche e ‘casta’, Cesare Damiano sottolinea con forza questi tre punti focali per un cambio di rotta essenziale del Partito Democratico e intende far partecipare la piattaforma sindacale unita Cgil, Cisl e Uil nell’attuazione di questi punti così dolenti per l’Esecutivo.

Non è facile cambiare direzione ma quando si impone un cambiamento si deve guardare all’interno gli errori commessi e cercare di riparare con giustizia ed equità ciò che si è andato perduto lungo il percorso, chiarire le situazioni in modo efficace e senza tergiversare ma adottando quelle misure per riportare un partito nato dalle ceneri del Partito Comunista Italiano, di cui è persa l’ideologia, stracciandola come fosse obsoleta, valori come libertà, giustizia, diritto, lavoro, famiglia non possono diventare obsoleti poiché sono le colonne che sorreggono un Governo onesto, in osservanza alla Costituzione italiana, non certamente come si è visto, negli anni precedenti, quel lento declino che attualmente ha portato il PD ad avere seri problemi con il proprio elettorato.

 

 

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2 commenti su “Damiano pensioni lavoro povertà

  1. EDOARDO il said:

    In base al Report attuariale allegato dell’Inps di maggio 2016 le persone licenziate che hanno avuto accesso alla Mobilità nei primi quattro mesi di questo anno sono 16.084 che sommate agli altri arriviamo a 710.971 Mobilitati post Fornero a partire dal 2012 ad oggi. In attesa del quarto incontro programmato a Roma a Palazzo Chigi in data 28 giugno 2016 alle ore 14.30 fra i Sindacati Confederali CGIL-CISL e UIL e il Governo Renzi noi a Bari stiamo preparando un altro presidio per il giorno 28 giugno a Bari davanti al Comune in Corso Vittorio Emanuele dalle ore 10.00 alle ore 15.00.
    La legge Fornero è incostituzionale perchè ha effetti su chi ha iniziato a lavorare con un patto sociale le cui regole non possono essere variate lungo il cammino perchè esse semmai possono essere applicate a chi inizia a lavorare dopo l’entrata in vigore della legge stessa che non puo’ avere effetti retroattivi.Una legge puo’ valere e avere effetti solo per il futuro.
    Ingiusta perchè basata su un sistema di calcolo(quello contributivo) che non tiene conto della perdita del potere di acquisto dei salari e stipendi e della svalutazione monetaria inevitabile ,che interverrà tra l’inizio periodo lavorativo e il raggiungimento dei requisiti pensionistici(cosiddetta quiescienza);maggiormente ingiusta per innalzamento dell’età per una teorica attesa di vita che non tiene conto del fatto che a sessant’anni sopravvengono artrosi,perdita di memoria e altro.

    • ingari il said:

      Una analisi lucida, mi complimento con te Edoardo grazie e spero che sia utile anche per i lettori, grazie di seguirmi, Ariella

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