Contrasto povertà misure attuali quali sono?

La Costituzione italiana riconosce il diritto al trattamento assistenziale qualora non ci siano le basi per una vita dignitosa e decorosa, strutture che non sempre comprese per la loro complessità quindi averne il quadro esatto delle misure attuali per il contrasto povertà è utile capirne le varie regole e discipline; anche nelle modifiche sul tema previdenziali c’è un provvedimento per contrastare la povertà e sono in corso di approfondimento tra Governo e parti sociali per arginare questo fenomeno che negli ultimi anni si è allargato a macchia d’olio.

Tra le prime forme di assistenza a contrasto povertà esiste l’assegno sociale in sostituzione dal 1996 all’antica pensione sociale, un aiuto economico vita natural durante previsto per gli ultra 65 enni non aventi nessun reddito ed è di natura assistenziale e non previdenziale il cui importo parte da € 448 mensile che verrà aumentata dai 70 anni a € 638, rivalutazione grazie al cd incremento al milione introdotto dal 1 gennaio 2002 dal governo berlusconiano.

Quali misure ci sono in Italia per contrastare la povertà?
Iastituto Nazionale Previdenza Sociale

Altre misure frammentarie assistenziali si hanno per i minori anni 65, per contrastare la povertà e sono:

Special Card (nota anche come Carta Acquisti), il Sia, il sostegno per l’inclusione attiva e più recentemente l’Asdi, un sostegno economico che viene erogato al termine della fruizione della Naspi, verso gli ultra 55enni disoccupati o con figli minori nel nucleo familiare; questi sono punti in discussione in quanto si congloberanno probabilmente in una sola misura di contrasto alla povertà a livello nazionale, interventi in essere dal 2017 se saranno approvati; mentre per gli invalidi civili si ha un strumento di assistenza economico non adeguato con degli importi davvero molto esigui.

Ulteriore sostegno assistenziale a contrasto povertà è: genitorialità e delle famiglie numerose:  Carta Famiglia (articolo 1, comma 391 della legge 208/2015), il Bonus per le famiglie con 4 o più figli (articolo 1, comma 130 della legge 190/2014) ed il Bonus bebè (articolo 1, commi 125-129, legge 190/2014) a cui si aggiunge dal 1999 l’Assegno familiare e l’assegno di maternità concesso dai comuni.

Mentre il sostegno di naturale previdenziale per contrastare la povertà sono: l ‘integrazione al trattamento minimo e cioè:la garanzia di una pensione non inferiore a circa 502 euro al mese basandosi sul reddito del soggetto, inoltre le maggiorazioni sociali previste che danno diritto ad ottenere un reddito mensile non inferiore a € 638,00; infine si ha la quattordicesima mensilità erogata al 1 luglio dall’Inps, insieme all‘importo aggiuntivo, sempre tenendo presente i redditi soggettivi di ogni pensionato che non deve superare annualmente un determinato importo per percepire questi sostegni previdenziali; questo ultimo punto è anche in discussione per aumentare l’importo annuale onde ricevere la quattordicesima, grazie ad una proposta di legge di Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera proprio in base al contrasto di povertà.

Per concludere si informa anche dell‘assegno per il nucleo familiare, sempre a  carattere previdenziale, che viene erogata mensilmente  su richiesta del lavoratore o del pensionato (unitamente alla retribuzione o alla pensione) allo scopo di integrare la retribuzione dei lavoratori che si trovano in determinate situazioni familiari e di reddito.

Fonte: PensioniOggi

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