APE o opzione donna esteso a tutti?

Il tema previdenziale è sempre al centro di dibattiti e quotidianamente ci sono novità da riportare all’attenzione dei nostri lettori, il Governo si è fatto promotore per la flessibilità in uscita di una proposta che piace poco ai lavoratori e cioè il prestito pensionistico (APE), considerando che il sistema previdenziale si basa sul meccanismo contributivo versato nella vita lavorativa e di conseguenza sono soldi che dovrebbero tornare ai lavoratori, i quali non vedono di buon occhio entrare in pensione con un debito di cui dovrebbero pagare premi assicurativi e interessi bancari, quindi gravarsi di ulteriori spese; ciò che ha proposto Walter Rizzetto, vicepresidente Commissione Lavoro alla Camera,  ha un valore di giustizia ed equità e cioè: estendere il regime sperimentale opzione donna a tutti i lavorati, proposta che ha trovato piena approvazione da parte di di Orietta Armillato, confondatrice del Comitato Opzione Donna.

 
La stessa Armillato, intervistata da Blastingnews ha dichiarato: ‘Tutto ciò che crea disparità e mancanza di equità mi disturba profondamente, quindi ben venga l’estensione all’universalità di genere, non è una prerogativa delle sole donne over 57 anni di rimanere senza occupazione e dunque senza reddito, per esempio, quindi una risoluzione del genere per me è la benvenuta.Inserirla nel panorama previdenziale globale, per altro in modalità opzionale, regala un qualcosa di assolutamente auspicabile’, quindi la proposta di Rizzetto, per il regime sperimentale opzione donna esteso a tutti i lavoratori, farà il suo percorso per entrare nella legge di stabilità 2017 dove alla fine il legislatore deciderà se dare esito positivo o no.
scelta fra ape e opzione donna..
Walter Rizzetto

Dare questa struttura, estensione opzione donna, a tutti i lavoratori comporterebbe salvare tante situazioni economiche che in Italia si stanno facendo sempre più pesanti da sopportare, nonostante Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro alla Camera, sempre in prima linea, per quanto riguarda la flessibilità in uscita continui la sua strenua lotta e chiedendo una urgente risposta da parte del Governo prima del referendum costituzionale, ha spiegato, in un suo intervento, che grazie anche alla piattaforma unita sindacale Cgil, Cisl e Uil, un punto di partenza fondamentale è stato fatto e cioé l’avvio di un confronto che si svilupperà il 14 giugno prossimo con l’approfondimento sulle varie proposte di legge per correggere alcune regole della legge Fornero 2011, infatti Damiano ha affermato: ‘I temi che riguardano una correzione della ‘riforma’ Fornero sono noti: la flessibilità a partire dai 62 anni, 41 anni di contributi per i lavoratori precoci, ottava salvaguardia degli esodati, opzione donna (verifica a settembre), ricongiunzioni, lavori usuranti, anticipo pensionistico per i nati nel 1952 (settore privato) e indicizzazione delle pensioni’

Il futuro è incerto per quanto riguarda eventuali modifiche della Legge Fornero 2011 ma si intravedono spiragli che possono far presupporre una soluzione alle categorie di lavoratori e pensionati che attendono da immemore tempo il risolversi delle problematiche che hanno impedito, con l’innalzamento dell’età pensionabile, al giusto riposo della pensione, sperabile che questo fervore in atto non si spenga dopo il referendum costituzionale indetto per ottobre, perché allora si avrebbe l’ennesima riprova del ricatto governativo: merce di scambio per il voto: modifiche alla legge Fornero 2011 e non sarebbe la prima volta che ciò accadrebbe!

Ariella Gibellato
Fonte: Contattonews
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