Aduc sfavorevole Boeri no ricalcolo contributivo

L’intervista di Sole24 Ore al Presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha scatenato una sequela di critiche per quanto egli ha affermato, sia per l’ottava salvaguardia riguardante i lavoratori esodati che per il ricalcolo contributivo sui vitalizi pensionistici, e continuano le polemiche creando ansie e apprensione nelle categorie di lavoratori, pensionati e pensionandi che ogni giorno leggono sulle testate giornalistiche e nel web notizie contrastanti alle porte dell’incontro decisivo, tra Esecutivo e parti sociali, che si avrà, per la riforma pensionistica, il 12 settembre prossimo; una storia infinita che non sembra concludersi tanto placidamente considerando anche le notizie provenienti dall’Istat che indicano crescita zero e Pil fermo nell’ultimo trimestre, sovvertendo le speranze degli addetti ai lavori; l’Associazione Consumatori Aduc ha scritto una nota in sfavore alle dichiarazioni di Tito Boeri e ha una posizione netta e ferma su quanto affermato dal Presidente dell’Inps.

Associazioni Consumatori osteggia Boeri per il ricalcolo contributivo
TITO BOERI PRESIDENTE DELL’INPS

Alla domanda se le risorse finanziarie che potrebbero non esserci, Boeri risponde: ‘Negli ultimi dieci anni il reddito medio dei lavoratori dipendenti è rimasto al palo, mentre quello dei pensionati è cresciuto. La distanza fra i redditi di pensionati e lavoratori si è così ridotta fortemente: oggi chi è in pensione ha mediamente un reddito pari all’80% del reddito di chi lavora; questo rapporto era meno del 70% di dieci anni fa. Un paese che stenta a crescere fa bene favorire queste redistribuzioni verso chi non lavora? Se ci sono risorse per ridurre le tasse, meglio farlo per tutti, pensionati e lavoratori’. mentre per il ricalcolo sui vitalizi immaginabili Boeri sottolinea:Non mi sembra che quella del ricalcolo sia un’ipotesi sul tavolo. Continuo a pensare che sarebbe il modo migliore per finanziare interventi per pensionati e pensionandi poveri, non gravando su chi lavora. Tra l’altro, alla luce della sentenza della Consulta si potrebbero coinvolgere in questa operazione anche i vitalizi dei politici. Ma, ripeto, non mi risulta che queste misure siao all’ordine del giorno.’

Nella nota dell’Aduc, Associazione Consumatori si legge: ‘Scrivevamo a meta’ agosto che la paura, l’ansia, l’apprensione e l’incertezza hanno effetti sul sistema economico, tanto da indurre una diminuzione dei consumi e, di conseguenza, una diminuzione del Pil e aumento del debito pubblico come si e’ verificato in quest’ultimo trimestre. L’apprensione e’ maggiore in particolari categorie di persone, come i pensionati che sono fuori dal circuito produttivo ma, anche, nei pensionandi, timorosi di non poter far fronte alle future spese di mantenimento.

Proprio ieri, in una intervista pubblicata sul Il Sole24Ore, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, e’ ritornato sull’argomento confermando l’idea di un ricalcolo contributivo delle pensioni “privilegiate”. Di qui a passare al ricalcolo contributivo (tanto versi tanto ottieni) del sistema pensionistico generale, a stragrande maggioranza retributivo (mediamente l’80% dello stipendio), il passo non e’ poi cosi’ lungo se si vogliono ottenere cifre importanti di “risparmio”. In percentuale un 30% in meno di pensione. Ad attenuare l’ansia non serve certo il riferimento ai vitalizi, perche’ anche gli allocchi capiscono che da questi si passa alle pensioni “privilegiate” e, poi, a quelle ordinarie, percepite dalla stragrande maggioranza dei pensionati.

Cosa induce la proposta di Boeri? Ansia, quindi minori consumi, diminuzione del Pil e aumento del debito pubblico. Non ci vuole una laurea in economia per capirlo ma, tant’e’, Boeri e’ convinto della propria idea incurante dei danni che, a nostro parere, provoca.

Una domanda al Governo: questo professore (ahinoi i professori!) e’ l’uomo giusto al posto giusto?

Il caos imperversa sulla riforma pensionistica, mettendo gli uni contro gli altri, a discapito del cittadino che, inerme, è costretto a leggere dichiarazioni, affermazioni, polemiche contrastanti che creano disordine e insicurezza per il futuro, un clima reso da un quadro politico squallido, incoerente e per nulla unito verso i cittadini che si attendono sicurezza e stabilità dalle istituzioni, suffragato anche dalla stampa e pagine web, che pur di fare scoop giornalistici, gettano ombre inquietanti su un problema quale è la riforma previdenziale la cui conseguenza, come afferma l’Aduc si ripercuote nell’economia nazionale provocando l’arresto dei consumi e relativo calo del Pil mentre il debito pubblico sale.

Fonte: Sole24Ore-PensioniBlog

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